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Con il conflitto Israele-Iran aumenta il prezzo del petrolio e cala la fiducia, giù consumi e investimenti| La congiuntura di Confindustria

ā€œLo scenario, giĆ  complesso, ĆØ aggravato dall’aumento del prezzo del petrolio a causa del conflitto Israele-Iran. L’industria italiana ha tenuto a inizio del secondo trimestre e gli indicatori sono migliorati per i servizi. Ma i dazi sull’export e l’incertezza stanno deteriorando la fiducia, brutto segnale per i consumi e gli investimenti. Positivo, invece, ĆØ il proseguire del taglio dei tassi nell’Eurozonaā€.

CosƬ il Centro studi di Confindustria nella congiuntura flash.

ā€œIl prezzo del petrolio, che da inizio 2025 era in calo per le attese indebolite sulla domanda globale determinate dai dazi, ĆØ bruscamente risalito sulla scia della guerra Israele-Iran. Anche il prezzo del gas in Europa ĆØ rincarato: 40 euro/MWh, dal livello minimo di 34 a maggio, che era stato toccato dopo tre mesi di ribassiā€, osserva.

Secondo il Centro studi, ā€œil credito per le famiglie italiane ĆØ in aumento sempre più robusto, mentre quello per le imprese continua a registrare una variazione annua negativa anche se la dinamica degli ultimi mesi ĆØ tornata positiva. Il taglio dei tassi si ĆØ tradotto in un ribasso del costo del creditoā€.

Gli investimenti ā€œhanno sorpreso in positivo nel primo trimestre, con tutte le componenti in aumento. Per il secondo, tuttavia, gli indicatori sono deboli: a maggio, aumenta poco la fiducia delle imprese, su valori bassi; l’incertezza ĆØ elevata; gli ordini di beni strumentali sono negativi; le attese di nuovi ordini calano per il secondo mese.

Ad aprile l’occupazione ĆØ rimasta stabile ma a maggio la fiducia ĆØ scesa per il terzo mese consecutivo e lascia presagire la frenata della propensione al consumo. Difatti, le vendite al dettaglio crescono poco e le immatricolazioni di auto sono, di nuovo, in lieve flessione.

Nel primo trimestre i servizi hanno sorpreso in negativo, nonostante il turismo sia ripartito. Per il secondo, indicazioni favorevoli: il fatturato cresce in aprile secondo RTT; a maggio, l’HCOB-PMI indica un irrobustimento e la fiducia delle imprese ha recuperato in parte dopo i cali di inizio anno.

In aprile la produzione ĆØ aumentata (+1,0%), iniziando bene il secondo trimestre; i livelli però restano depressi, dopo il calo nel 2023 e 2024ā€.

ā€œRTT in aprile conferma il recupero dell’industria in termini di fatturato e la nostra indagine mostra meno pessimismo a maggio. Tuttavia, i rischi da dazi sono alti per il settore e a maggio altri indicatori restano sfavorevoli: il PMI ĆØ di poco in area di contrazione, la fiducia delle imprese industriali recupera appena.

In aprile l’export italiano si ĆØ ridotto del 2,8% a prezzi costanti, a causa del crollo delle vendite verso i Paesi extra-UE, mentre sono aumentate quelle verso i mercati UE.

Pesa il front-loading verso gli Usa avvenuto in marzo, per alcuni specifici prodotti: al netto di questo effetto, si stima una flessione meno ampia in aprile. Nell’insieme dei primi quattro mesi del 2025, comunque, l’export italiano resta in crescitaā€, conclude il Centro studi.

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