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Commercio, con i dazi cala del -21,2% annuo verso gli Usa | Il report di Istat

Cala fortemente ad agosto – dopo due mesi di decisa crescita – l’export italiano verso i Paesi esterni all’Unione Europea, con un ribasso mensile dell’8,1%. All’interno del dato spicca la flessione degli scambi con gli Stati Uniti, che registrano un -21,2% annuo, effetto legato ai dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump.

La fotografia arriva dall’Istat, che segnala anche un calo delle importazioni pari al 7,1%. Il ribasso dell’export è dovuto principalmente alle minori vendite di beni strumentali (-16,7%), beni di consumo durevoli (-9,4%) e non durevoli (-7,8%). Crescono invece le esportazioni di energia (+5,9%) e beni intermedi (+2,2%).

Sul fronte import, la contrazione è determinata soprattutto dai minori acquisti di beni di consumo non durevoli (-16,5%), beni intermedi (-6,1%) e beni durevoli (-5,1%).

Su base annua, ad agosto le esportazioni italiane calano verso quasi tutti i principali partner extra-Ue27: oltre agli Stati Uniti, il calo più ampio riguarda la Turchia (-26,1%). Le vendite crescono solo verso Regno Unito (+4,9%) e Svizzera (+4,7%). Sul lato import, le contrazioni maggiori arrivano da Regno Unito (-36,6%) e Paesi Opec (-27,1%), mentre aumentano gli acquisti da Stati Uniti (+68,5%) e Paesi Asean (+13,6%).

L’avanzo commerciale con i Paesi extra-Ue si attesta così a 1,777 miliardi di euro, in deciso calo rispetto ai 2,794 miliardi registrati nello stesso mese del 2024.

“Ci troviamo di fronte a un momento di conseguenze agli annunci e tempi ed eventi straordinari”, commenta il presidente dell’Agenzia Ice, Matteo Zoppas, aggiungendo che “fino al raggiungimento della stabilità servirà abituarci a una potenziale volatilità”.

Preoccupate le associazioni dei consumatori. “Si tratta di un tracollo”, sottolinea l’Unione Nazionale Consumatori, ricordando che l’accordo Usa-Ue siglato il 27 luglio, sebbene i dazi siano entrati in vigore il 7 agosto, “ha già determinato una caduta a dir poco inquietante delle nostre esportazioni”.

Di “tsunami dazi” parla invece il Codacons, secondo cui la nuova disciplina tariffaria rischia di avere “ripercussioni pesanti per la nostra economia, ma anche per i consumatori”.

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