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Christine Lagarde scherza: “Sono io che parlo, non ChatGpt”

“Innanzitutto questa che parla sono io, non sono ChatGpt“.

Ha iniziato con una battuta la presidente della Bce, Christine Lagarde, rispondendo ad una domanda sull’intelligenza artificiale durante un dibattito all’Osservatorio permanente giovani editori, a Firenze.

Ma poi si è fatta più seria.

“Penso che come con tante altre innovazioni dovremmo essere estremamente cauti.

Lasceremo che le nostre vite siano dirette, organizzate dall’intelligenza artificiale?

Spero di no.

Spero che useremo questi strumenti ma che potremmo controllarli e dominarli.

E penso ci sia un serio rischio che queste innovazioni incredibili ci sfuggano di mano”, ha avvertito.

Qui serve l’educazione “perché ti aiuta a dubitare, ad analizzare e innovare.

L’educazione sarà cruciale per superare i rischi che ci rilassiamo e lasciamo che l’intelligenza artificiale assuma il controllo delle nostre vite.

Chi vuole avere le proprie vite controllate da una forza esterna?

Io no, voi non lo volete: quello che vuole la gente è controllare i propri destini e la capacità di prendere decisioni informate, sì, ma non determinate da una fonte esterna di algoritmi.

Volete essere voi, e nessun altro i padroni del vostro destino”, ha concluso.

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