“Oggi stiamo sottoponendo la sostenibilità dei nostri oceani a uno stress straordinario, con gravi implicazioni sia per il clima che per l’economia.”
Lo afferma Christine Lagarde, presidente della Bce, intervenendo al Blue Economy and Finance Forum a Monaco.
“La posta in gioco nel preservare la salute degli oceani è molto alta”, sottolinea. “Facciamo affidamento sull’oceano per la stabilità climatica e la prosperità economica, eppure stiamo alimentando una crisi climatica che minaccia di minare il sistema stesso da cui dipendiamo. Non possiamo permettere che ciò accada.”
Secondo la presidente, occorre “coltivare la ricca diversità degli oceani e agevolare i finanziamenti volti a sostenere misure di adattamento innovative che costruiscano comunità più resilienti e un’economia mondiale più forte.”
Gli ultimi dieci anni “sono stati i più caldi mai registrati per l’oceano” e gli oceani più caldi “stanno causando ondate di calore marine più frequenti, che danneggiano gli ecosistemi e hanno contribuito in modo significativo all’innalzamento del livello del mare a causa dell’espansione termica delle acque marine.”
Il tasso di innalzamento del livello medio globale del mare “è più che raddoppiato negli ultimi tre decenni.”
“Ci troviamo in acque pericolose.” Questi cambiamenti, avverte Lagarde, potrebbero avere “profonde conseguenze per l’economia globale.”
La sicurezza alimentare “potrebbe essere compromessa, portando potenzialmente a una maggiore volatilità dei prezzi.”
“E se le zone costiere diventassero invivibili a causa dell’innalzamento del livello del mare o delle frequenti inondazioni, le persone potrebbero essere costrette a spostarsi. Oltre 600 milioni di persone in tutto il mondo vivono in zone costiere a meno di dieci metri sul livello del mare.”
 
								 
				 
								 
								 
								 
								








