“I dati sulla richiesta di decreti per attivare la cassa integrazione guadagni straordinaria nei primi due mesi del 2025 – diffusi dal Ministero del Lavoro ed elaborati dal Centro Studi dell’associazione Lavoro&Welfare – fanno suonare nuovi campanelli d’allarme per lo stato reale delle imprese.
Su base tendenziale, cioè in confronto al medesimo periodo dell’anno precedente, tra gennaio e febbraio, la richiesta di decreti di CIG Straordinaria è cresciuta di quasi il 39%. Cresce con forza la causale ‘crisi per cessazione totale dell’attività’ (+71,05%).
Segue la causale ‘crisi aziendale’ (+15,69%). Mentre scendono di quasi il 30% le riorganizzazioni aziendali: insomma, questo ammortizzatore sociale straordinario viene richiesto più per situazioni seriamente critiche e per chiusura delle attività, che per riorganizzazioni intese a rimettere in carreggiata l’impresa o un suo stabilimento”.
L’aumento di richiesta di decreti di CIG straordinaria, tra gennaio e febbraio, si accompagna a quello delle aziende che vi ricorrono: 536 imprese, +38,86%”.
È quanto dichiara Cesare Damiano, presidente dell’associazione Lavoro&Welfare.
“Cresce anche la quantità delle singole unità produttive per le quali viene presentata la richiesta: dai 771 siti dello stesso periodo del 2024 a 866 nel 2025, con un aumento del 12,32%. È un brutto segnale che giunge dalle aziende italiane immerse in una realtà che il Governo Meloni sembra voler ignorare. Il tessuto produttivo del nostro Paese è in chiare, reali e urgenti condizioni critiche che, per essere superate, richiedono un sostegno non occasionale”, conclude Damiano.








