Il presidente di Unipol, Carlo Cimbri, non ritiene ci siano i presupposti per la creazione di un polo italiano nel Wealth Management con un grande campione che possa competere nel risparmio gestito con Amundi e i colossi mondiali. Ma, a suo giudizio, in Italia non mancano certo grandi intermediari in grado di indirizzare il risparmio.
“Io sono una persona pratica, non bastano le velleità, ci voglio progetti, idee e un timing efficace per realizzare aziende che abbiano una rilevanza”, ha affermato Cimbri, intervistato nell’ambito dell’Insurance Summit del Sole 24 Ore.
“Se vedo un grande player italiano del risparmio gestito nel futuro? Sicuramente no, magari un qualche player più signficativo, ma si tratta sempre di aziende piccole per questo tipo di settore”, ha aggiunto.
Secondo il presidente di Unipol, comunque, “il tema è un altro, è quanto possiamo canalizzare di più il risparmio prodotto in Italia e indirizzarlo verso investimenti in Italia, ad esempio verso la costruzione di infrastrutture. Non abbiamo grandi player del risparmio gestito ma non ci mancano grandi e anche grandissimi player nel settore bancario e in quello assicurativo, quindi non è che non abbiamo l’intermediario. Però bisogna farlo in maniera organica, ci vuole una visione organica che prenda in esame anche gli aspetti regolamentari. E questo non è più un tema di volontà ma di praticabilità”, ha concluso Cimbri.







