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Bruno Le Maire, ex ministro dell’Economia francese: “Serve mettere in comune il debito dei Paesi europei e fare dell’euro la valuta di riferimento”

“Il re dollaro vacilla” e “gli europei hanno tra le mani un’opportunità unica di fare dell’euro una valuta di riferimento mondiale: un’opportunità unica di diventare adulti”.

Ad affermarlo in un lungo post su X è l’ex ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, che propone di valutare “la messa in comune di tutti i debiti nazionali europei al di sopra di un plafond del 50%”; “l’unione dei mercati dei capitali” (“senza questa unione finanziaria, possiamo dimenticarci di diversificare la nostra industria, di finanziare gli investimenti più rischiosi, di sostenere le nostre start-up più innovative e di sviluppare i nostri laboratori di ricerca”); e “nuovi mezzi di pagamento”.

“Come possiamo pretendere all’indipendenza quando l’80% dei nostri pagamenti viene effettuato tramite Visa, Mastercard o PayPal, ovvero carte o terminali americani? È giunto il momento di dotarci di mezzi di pagamento europei. Nel frattempo, come suggerisce la Bce, dobbiamo accelerare l’implementazione di un euro digitale, che contribuirà anche al nuovo potere della nostra moneta comune”.

L’ex ministro francese dal 2017 al 2024 evidenzia che il dollaro “resta la principale valuta mondiale”: “La maggior parte degli scambi di materie prime come petrolio e gas continuano ad essere in dollari”.

Tuttavia, osserva Le Maire, “il re del dollaro vacilla sul suo trono, sotto i colpi dei suoi stessi sudditi, il presidente degli Stati Uniti e la sua amministrazione in testa. Il dollaro sta scendendo, le altre valute stanno salendo e si parla di massicce vendite dei titoli del Tesoro Usa da parte degli investitori cinesi e giapponesi”.

Di fronte a questa situazione, gli europei, suggerisce Le Maire, “potrebbero intervenire in soccorso del dollaro, in un disperato tentativo di salvare l’ordine internazionale del 1945 in rovina. La richiesta arriva direttamente dalla Casa Bianca, che ha inventato questa vaga idea di titoli del Tesoro senza interessi e con scadenza a 100 anni. L’accordo è chiaro: finanzierete il nostro debito acquistando questi titoli del Tesoro, in cambio dei quali eviterete i dazi doganali. Questa nuova abitudine americana di puntare una pistola alla tempia dei propri alleati è sorprendente. Sorprendente e disgustosa”.

L’altra possibilità per gli europei “è quella di diventare degli adulti”: “perché in realtà l’indebolimento del dollaro è strutturale. La fiducia è minata, gli investitori cercano nuovi rifugi”.

Dietro il mondo unipolare del dollaro, sottolinea Le Maire, “sta già emergendo il mondo tripolare. Per la prima volta dal 1945, gli europei hanno un’opportunità unica di fare dell’euro una valuta di riferimento mondiale: un’opportunità unica di diventare adulti”.

Per l’Europa potrebbe avere “un interesse politico”: “più gli scambi commerciali saranno denominati in euro, maggiore sarà il potere di influenza degli Stati europei nei negoziati con i loro partner commerciali, compresi gli Stati Uniti. Finalmente potremo importare gas e petrolio, di cui avremo bisogno per decenni, senza rischi di cambio. Eravamo una grande potenza commerciale ma una piccola potenza finanziaria, possiamo essere una grande potenza commerciale e una grande potenza finanziaria. In altre parole: una grande potenza politica, capace di far valere i propri interessi economici, troppo spesso disprezzati, soprattutto in Cina”, osserva Le Maire.

Per l’Europa, aggiunge l’ex ministro francese, ci potrebbe anche essere “un interesse finanziario: potremo contrarre debito congiuntamente a tassi bassi, così da poter finanziare i nostri investimenti a un prezzo accessibile. Dopo aver negoziato nel 2020 il primo debito comune nella nostra storia europea con il mio omologo tedesco Olaf Scholz, con il fermo sostegno di Angela Merkel ed Emmanuel Macron, posso testimoniare che questa soluzione, un tempo tabù, ha cambiato la situazione in Europa. Ha salvato le nostre economie. Perché quello che abbiamo fatto in difesa non potremmo farlo in attacco?”, si chiede l’ex ministro che ha guidato per 7 anni il dicastero dell’Economia e delle Finanze in Francia.

Gli europei, aggiunge, “si trovano di fronte a un’alternativa semplice: investire o morire. Investire nell’intelligenza artificiale per migliorare la nostra produttività e offrire così finalmente salari migliori a chi lavora, investire nella difesa per garantire la nostra sicurezza, investire in una costellazione satellitare affinché domani le nostre comunicazioni non dipendano dalla rete Starlink e dall’umore del suo proprietario Elon Musk, investire per preservare la nostra indipendenza nei semiconduttori che sono il nuovo petrolio dell’economia globale e senza i quali nulla, assolutamente nulla, può funzionare nella nostra vita quotidiana”.

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