Un mattone isolante che regola l’umidità dell’aria e fissa CO2: è il Biomattone, in canapa e calce, progettato da Tecnocanapa by Senini per rispondere concretamente alla sfida della decarbonizzazione dell’edilizia.
Il Biomattone – spiega in una nota l’azienda attiva nella produzione di materiali bioedili – è un materiale carbon negative che, per ogni metro cubo, contribuisce a rimuovere dall’atmosfera tra 44 e 105 kg di CO2, a seconda della combinazione con altri materiali biocompositi come il Bio Beton.
Ad oggi, sono stati realizzati oltre 1.000 edifici nel mondo che hanno permesso di sequestrare complessivamente oltre 1.800 tonnellate di CO2. Tale quantità corrisponde alla CO2 catturata da 36 ettari di bosco in 10 anni.
Alla base del Biomattone c’è la canapa industriale, una delle piante più efficienti nella cattura del carbonio: ogni ettaro coltivato può assorbire fino a 15 tonnellate di CO2 all’anno, senza bisogno di pesticidi o fertilizzanti.
Oltre a rigenerare i suoli e favorire la biodiversità, la canapa, una volta raccolta, viene combinata con la calce per dare origine a un biocomposito che immobilizza il carbonio per l’intero ciclo di vita dell’edificio.
“Biomattone rappresenta una risposta concreta e scalabile alla sfida della transizione ecologica nel settore delle costruzioni – dichiara Massimo Senini, titolare della Senini Srl – Il progetto parte dall’idea di offrire al mercato edilizio una soluzione ad alte prestazioni che sia al tempo stesso sostenibile e replicabile. I risultati raggiunti in termini di sequestro di CO2 e durabilità ne confermano la validità sia sul piano ambientale che costruttivo. Perché oggi non basta più costruire bene: dobbiamo costruire per rigenerare, in linea con la mission della Senini di lavorare per il benessere dell’uomo e dell’ambiente”.