“La riforma della direttiva sulla tassazione dell’energia che si discuterà nel corso dell’Ecofin del 13 novembre contiene una folle e nefanda proposta di aumento delle accise su gas, carbone e petrolio, secondo il principio “chi inquina paga”.
Questa proposta, che è sul tavolo dal 2021, già fortemente permeata dalla politica green dell’Unione Europea, ucciderebbe radicalmente l’industria italiana aumentando la tassazione sul gas naturale, che è la principale fonte per la produzione di energia elettrica dei nostri settori manifatturieri.
Si tratta dell’ennesimo compromesso della presidenza europea di turno che impatterebbe anche sulle bollette delle famiglie italiane.”
Così Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per l’energia.
“Per questo motivo, come Confindustria siamo soddisfatti che il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti abbia annunciato la disponibilità del Governo a mettere un veto alla proposta di revisione della tassazione green.
Infatti, con il prezzo del metano al TTF sopra i 30 euro/MWh, inasprire la pressione fiscale sull’energia rischia di minare la sopravvivenza di molte filiere produttive e aumentare le bollette delle famiglie.
In questo contesto, siamo convinti che debba essere sospeso anche il meccanismo ETS, poiché non ha più senso far pagare la CO₂ sugli impianti di produzione di energia elettrica.
Auspichiamo che il Governo italiano continui a battersi in Unione Europea affinché si avvii un ripensamento profondo della politica ambientale, salvaguardando la competitività e i posti di lavoro.”








