Paolo Garimberti su Repubblica traccia un quadro delle relazioni Usa-Russia-Europa Paolo Garimberti su Repubblica traccia un quadro delle relazioni Usa-Russia-Europa: “‘È stata bombardata la democrazia’, aveva detto il ministro degli Esteri iraniano dopo che i B-2 avevano colpito i siti nucleari dell’Iran. Ma, a prescindere dal fatto che ci sono pulpiti più idonei a parlare di democrazia – scrive l’editorialista – le bombe che Donald Trump ha sganciato, non solo nella ‘guerra dei dodici giorni’ ma in tutti i sei mesi dal ritorno alla Casa Bianca, hanno mandato all’aria ben di più: il sistema di relazioni e di istituzioni internazionali che ha retto il mondo durante e dopo la guerra fredda.”
“È naturale che a risentirne sia stata la Nato, che è uno dei pilastri sui quali si è retto quel concetto di Occidente, che “The Donald” sembra considerare un inutile orpello.
La sua sortita sulle “numerose interpretazioni” dell’articolo 5 del Trattato, sempre considerato un patto di sangue tra i Paesi membri, ne è la riprova.
Ma le bordate di Trump, gli accenni non tanto velati di un disimpegno americano – sottolinea Garimberti – sono per la Nato un pericolo esistenziale ben più grave delle sortite golliste di Macron sei anni fa.
E la dichiarazione finale del summit olandese non attenua questo pericolo.
La Nato deve seriamente pensare a un futuro più eurocentrico e meno transatlantico.
E per l’Unione europea questa è la più grande scommessa degli anni a venire.
Il vero “focus” della presidenza Trump non è certo il rapporto con l’Europa (di cui il vicepresidente Vance ha detto chiaramente che cosa pensano alla Casa Bianca), ancora meno la sua difesa.
Bensì è fare affari con la Russia, il cui mercato ora precluso fa gola alle aziende americane, con l’Arabia Saudita e gli altri Paesi del Golfo, e contenere la Cina economicamente e militarmente per Taiwan.
L’Europa, invece, dal punto di vista della politica estera e di sicurezza (quella comune purtroppo non è mai nata, a differenza della politica economica e monetaria) deve continuare a focalizzarsi sulla minaccia rappresentata dall’espansionismo russo.
Prima che sull’Europa scenda una nuova cortina di ferro è bene che gli europei, inglesi inclusi, si attrezzino con un’alleanza militare adeguata”.








