«La cura per la salvezza delle anime non può prescindere dall’impegno di tutelare la salute dei corpi».
Così il vicario generale, vescovo ausiliare Franco Agnesi, presenta le nuove misure di contrasto della pandemia prese dall’arcidiocesi di Milano, mentre dà notizia della possibilità di «riprendere le processioni con la partecipazione del popolo durante l’intero tragitto».
Ebbene: per svolgere alcuni servizi pastorali «per loro natura caratterizzati da un particolare rischio di contagio», a sacerdoti e operatori pastorali è chiesto di «trovarsi in almeno una delle condizioni seguenti», spiega una nota dell’Avvocatura della Curia: «Aver ricevuto da almeno 14 giorni la prima dose di vaccino contro il Covid-19; essere guariti da non oltre 180 giorni da un’infezione da Sars-Cov-2; essersi sottoposti con esito negativo a uno dei test diagnostici per il Sars-Cov-2 approvati dal Ministero della Salute da non oltre 48 ore». Le disposizioni contenute nel decreto promulgato da Agnesi entreranno in vigore il 20 settembre 2021.
Il decreto di Agnesi indica con precisione gli operatori pastorali ai quali è chiesto di attenersi alle nuove misure – vaccino, tampone o guarigione da meno di sei mesi: i ministri ordinati (vescovi, sacerdoti, diaconi); gli accoliti e i ministri straordinari della Comunione; i catechisti, i coordinatori degli oratori, gli educatori (sia professionali sia volontari) maggiorenni; gli operatori maggiorenni dei doposcuola, delle scuole di italiano e di tutte le attività didattiche o educative gestite direttamente dalle parrocchie; i coristi e i cantori maggiorenni.
Le attività per le quali è richiesto il rispetto delle misure introdotte dalla diocesi ambrosiana sono: la visita agli ammalati, la distribuzione della Comunione, gli incontri di catechismo, le attività educative e didattiche gestite dalle parrocchie, i cori parrocchiali. Attenzione: «la visita ai fedeli in pericolo di morte in circostanze di urgenza, qualora non fosse possibile ottemperare a quanto stabilito, è comunque consentita», scrive Agnesi.
Le persone interessate dal provvedimento «si impegneranno in forma scritta a rispettare» le disposizioni introdotte dalla diocesi firmando un’autodichiarazione. «Ai ministri ordinati – sottolinea la nota dell’Avvocatura – non è richiesto di assumere questo specifico impegno in forma scritta avendo già un particolare dovere di obbedienza in virtù del vincolo dell’Ordinazione». In ogni caso: «non sono previste specifiche misure di verifica».
A seguire è stata pubblicata una nota a firma del vicario generale relativa alle processioni. «L’aggravarsi della situazione sanitaria aveva reso necessaria una nuova modalità, più restrittiva, per lo svolgimento» di queste «peculiari celebrazioni», come specificato in un decreto del 1° settembre 2020. «L’attuale andamento della pandemia e i nuovi metodi per contrastarla – scrive Agnesi – suggeriscono di poter riprendere le processioni con la partecipazione del popolo durante l’intero tragitto». In tutto il territorio della diocesi di Milano potranno dunque riprendere le processioni con la partecipazione dei fedeli, nel rispetto delle misure anti-Covid: in particolare, i partecipanti «manterranno sempre la distanza interpersonale di almeno un metro e indosseranno sempre la mascherina anche se il percorso sarà interamente all’aperto e non prevederà soste o passaggi in ambienti al chiuso. Non si dovranno mai creare assembramenti». La nota sulle processioni è in vigore da giovedì 9 settembre 2021.
Nota-al-Decreto-del-Vicario-Generale-circa-alcune-misure-di-contrasto-alla-pandemia-9-settembre








