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Antonio Visconti, presidente Ficei: “Nell’Eurozona i conti dell’Italia vanno male. Serve un piano straordinario”

«In un’Europa che lentamente cerca di mettere ordine nei suoi conti, l’Italia si distingue, purtroppo, per la direzione opposta. Il nuovo rapporto Eurostat è un bollettino che suona come un campanello d’allarme: il nostro Paese è secondo solo alla Grecia per rapporto debito/Pil, inchiodato al 135,3%. Peggio di noi solo Atene con il suo eterno fardello al 153,6%. Dietro, ma in crescita, Francia, Belgio e Spagna».

A dirlo è Antonio Visconti, presidente Ficei, la Federazione dei consorzi industriali italiani.

«Se il deficit italiano al 3,4% ci pone “solo” al decimo posto tra i 27 Paesi Ue, è la dimensione strutturale del debito a preoccupare: in un contesto di tassi alti e crescita stagnante, questa mole rischia di stritolare ogni margine di manovra economica. Altro che riduzione fiscale o investimenti strategici: siamo costretti a inseguire i mercati, non a guidarli».

Per invertire la rotta, aggiunge Visconti, «servono misure shock: un piano straordinario di dismissioni patrimoniali, la riduzione dell’evasione fiscale tramite incrocio dei big data, e una revisione della spesa pubblica basata su efficienza e digitalizzazione. Ma soprattutto, serve una nuova politica industriale che punti all’efficienza energetica e al potenziamento dell’export verso l’Est Europa e il Medio Oriente. Perché – conclude – mentre l’Europa avanza con cautela, noi restiamo impantanati. E a ogni punto percentuale di Pil perso, il nostro debito si fa più pesante».

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