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Antonella Viola (La Stampa): «Siamo nel pieno di un’ondata più importante di quanto appaia»

Si ricomincia a discutere di mascherine mentre la curva dei contagi continua a salire in maniera impressionante. Se avessimo accesso ai numeri reali, commenta sulla Stampa l’immunologa Antonella Viola, capiremmo che siamo nel pieno di un’ondata più importante di quanto appaia.

Molte persone effettuano i tamponi in casa e non comunicano la propria positività all’azienda sanitaria. Abbiamo quindi una visione parziale di quanto le nuove varianti di Omicron si siano diffuse, ma ne vediamo sempre di più gli effetti: aumento dei ricoveri sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive.

E gli effetti sono visibili anche sul lavoro, dove le assenze per malattia rallentano o bloccano le attività. La gestione di un’epidemia che non dà tregua è estenuante per tutti, cittadini e governi.

Mentre il sacrificio di pochi mesi è accettabile, gestibile ed è stato accolto con grande responsabilità, uno stato di emergenza perpetuo, che non si risolve e che costringe a mantenere restrizioni nel tempo è difficile da imporre e sopportare.

Non credo che l’Italia abbia sbagliato eliminando l’obbligo di mascherine e riaprendosi alla normalità. Dopo due anni di Covid, la speranza è che le persone abbiano capito l’importanza delle misure di protezione e che siano in grado di scegliere se usarle.

Non a caso moltissime persone non giovanissime continuano a indossare le FFP2 al chiuso o nei luoghi a rischio, anche se l’obbligo non c’è più.

La responsabilizzazione fa parte del superamento dell’emergenza e della convivenza con il virus. Quello che invece il governo dovrebbe fare è permettere ai soggetti fragili di proteggersi da questa ondata attraverso la quarta dose del vaccino.

Bisogna usare gli strumenti che abbiamo; e usarli al meglio nell’interesse della collettività. Senza obblighi e forzature, vista la situazione completamente diversa rispetto alle ondate passate, ma anche senza sottovalutare il virus e le sue conseguenze.

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