Bisogna provare a gestire insieme “la brutta stagione” che l’Italia attraverserà dopo lo sblocco dei licenziamenti. Lo ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando, secondo cui “avremo giornate nuvolose se non scure”. Intervenendo all’incontro in streaming promosso da Cnel e Rur sul ruolo delle rappresentanze sociali imprenditoriali per il rilancio del Paese, Orlando ha riferito di aver spinto perché nel prossimo decreto Sostegni “ci siano risorse per incentivare forme di contrattazione attraverso cui gestire le crisi di impresa: penso – ha detto – a contratti di espansione e di solidarietà, perché solo così si potranno ridurre i danni che la pandemia ha provocato”.
In attesa della riforma degli ammortizzatori sociali e per scongiurare un impatto fatale sull’economia causa esaurimento del blocco dei licenziamenti si fa corposo nel Dl Sostegni Bis il pacchetto occupazione a cui ha lavorato il ministro Andrea Orlando. Sarebbero in procinto di ‘entrare’ nel decreto, infatti, a quanto si apprende, sia il contratto di solidarietà, che quello di espansione e misure ad hoc per il settore del commercio e turismo, i più colpiti dalla pandemia. Con il contratto di solidarietà, si prevede che le aziende che a giugno avranno lo sblocco dei licenziamenti, in presenza di un calo del 50% di fatturato potranno stipulare un contratto ad hoc che porta la retribuzione al 70% prevedendo al contempo però un impegno espresso al mantenimento dei livelli occupazionali.
In arrivo, sempre su proposta del ministro Orlando, anche l’atteso contratto di espansione che prevede di abbassare la soglia delle aziende che potranno accedere al beneficio a 100 dipendenti, sia per lo scivolo che per la riduzione dell’orario. La logica sarebbe, si spiega, quella di premiare le aziende che assumono dando corpo alla cosiddetta staffetta generazionale. Potrebbe entrare nel pacchetto, infine, sempre a quanto si apprende, anche l’incentivo, per i settori commercio e turismo, per la fuoriuscita dalla cassa Covid a ottobre: si prevede un esonero contributivo al 100% per i dipendenti che vengono riconfermati dopo il blocco dei licenziamenti e la fine della cig Covid.
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