“L’unica via percorribile per riequilibrare e rafforzare la crescita del nostro Paese è una combinazione strategica di azioni: stabilizzare il numero di occupati nelle fasce d’età centrali, aumentare l’occupazione femminile e far crescere quella degli under 35 attraverso una transizione scuola-lavoro più efficace. Tutto questo deve essere integrato da politiche di ‘age management’ che valorizzino ogni fase di una carriera lavorativa sempre più lunga.
Interventi non incisivi in queste aree comportano il rischio di un’accentuazione degli squilibri demografici, con una popolazione in età lavorativa complessivamente in calo. Tale concessione verrebbe solo parzialmente compensata dall’allungamento dell’età lavorativa, portando a una forza lavoro drasticamente sbilanciata verso uomini di età matura, appartenenti a generazioni demograficamente ancora consistenti”.
Lo ha affermato il consigliere del CNEL, Alessandro Rosina, intervenendo al convegno “Il cambiamento demografico nella realtà italiana: prospettive, cause e conseguenze”, organizzato da INAPP a Villa Lubin.








