Alessandro Pesaresi, Presidente Siteb Strade Italiane, ha partecipato agli Stati Generali della Ripartenza 2025 “Insieme per far crescere l’Italia”, organizzati a Bologna dal 27 al 29 novembre 2025 dall’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”.
Il suo intervento si è tenuto nel panel “Le infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese“, moderato dal giornalista Giuseppe Brindisi.
Ecco l’intervista rilasciata prima di partecipare all’evento.
Presidente, quest’anno siamo alla terza edizione degli Stati Generali della Ripartenza, un evento che mette insieme le imprese, le istituzioni, la società civile per un momento di confronto e di dialogo che è fondamentale per il nostro Paese.
Sì, è un evento importante, appunto si manifesta grande successo ogni anno. Devo dire, per noi come associazione, il CITEB è sicuramente dove, in qualche modo, le infrastrutture sono tornate al centro dell’economia in generale, forse hanno dato il giusto valore alle infrastrutture.
E ci troviamo in un momento storico, perché è un momento in cui si parla di innovazione tecnologica, si parla di intelligenza artificiale, di sostenibilità, di economia circolare.
Quindi, anche grazie ai nuovi decreti, questo settore può avere una grande trasformazione, una grande innovazione e, io dico, anche una grande sfida da cogliere per le imprese, perché ci troviamo di fronte, finalmente, a un’attenzione talmente importante che può essere quello strumento di cambiamento per il nostro settore.
Le infrastrutture sono strategiche per il nostro modello di Paese, noi ogni anno affrontiamo il tema delle infrastrutture. Che cosa manca ancora per poter raggiungere alti livelli?
Sicuramente, diciamo, con il decreto CAM, che porta una grande innovazione, perché il tema è una strada sostenibile, una strada che dura nel tempo e che si assicura. Quindi, diciamo, dobbiamo accelerare un po’ questo processo di trasformazione grazie anche a questi decreti che vanno in questa direzione, soprattutto il decreto CAM, che è proprio un incentivo, diciamo, a fare una strada più sostenibile e per la prima volta viene introdotto il concetto anche, viene, come dire, procedurizzato il concetto della durata dell’opera.
Sì, esatto, uno dei grandi problemi sono i tempi, no? Solitamente in Italia...
Sì, perché, diciamo, dovrebbe essere un po’ scontato di per sé, no? Però il tema, quando si parla di durata, è anche, diciamo, nell’arco di vita di quell’opera, che tipo di manutenzione, ecco perché si parla di sostenibilità, perché poi più volte devo intervenire e quindi meno sostenibile sarà, ovviamente devo sostenere costi aggiuntivi. Quindi, sicuramente, con questo decreto finalmente si introducono, si stigmatizzano meglio delle variabili che, appunto, sono la durata e quindi anche la manutenzione del tempo.








