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Agostino Iacurci, Artista internazionale dell’arte urbana (Street Artist): “Proteggiamo il lavoro degli artisti” | Stati Generali della Ripartenza

Nella giornata del 25 novembre, Agostino Iacurci, Artista internazionale dell’arte urbana (Street Artist), ha dialogato con Francesca Parisella, Giornalista di RAI 2, durante il panel Cultura, innovazione digitale e collettività, nel corso degli Stati Generali della Ripartenza organizzati a Bologna dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia.

Francesca Parisella chiede all’artista dell’arte urbana (street artist) foggiano di livello nazionale e internazionale Agostino Iacurci, i cui murales abbelliscono le nostre città europee, come si riesca, in una breve frazione di tempo, non solo a catturare l’attenzione ma anche veicolare un messaggio. E l’artista pugliese che vive a Berlino risponde: “Buonasera a tutte e a tutti, ringrazio anch’io, mi unisco ai ringraziamenti al professor Balestra. Bella domanda. Come si fa non lo so. Nel senso che io faccio quello che mi viene di fare spontaneamente. Poi, come dire, il fatto che catturino attenzione è una conseguenza che io non posso controllare. Sicuramente, ecco, nel mio caso io ho scelto di andare in un luogo che è quello appunto dello spazio pubblico e quindi, in un certo senso, anche una forma di aggressione dello spazio pubblico di per sé agevola l’incontro tra l’artista o l’operatore culturale e l’opera”.

E poi, come dire, – continua Agostino Iacurci – il dialogo avviene per motivi misteriosi, come per qualsiasi incontro con un’opera d’arte, ossia quando si crea appunto una sinergia, un’attenzione. Però, insomma, visto il nostro contesto, mi premeva un po’ unirmi ad una riflessione più generale, partendo proprio dalla riflessione che faceva l’altro relatore Salini riguardo al ruolo dell’industria creativa e di chi produce contenuti poi. Perché appunto si parla tanto di protezione, tutela, di valorizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico e credo che sia poi importante partire da chi questo patrimonio lo crea in questo momento. E quindi, credo sia necessario riporre l’attenzione, visto che siamo in un momento di riflessione generale, sulla valorizzazione del lavoro degli artisti e soprattutto creare spazi che offrano continuità poi all’attività degli artisti. Quindi ecco, questa è un po’ la mia riflessione generale”.

E poi sì, ecco, – aggiunge Agostino Iacurci – come catturare l’attenzione, come dire, è veramente una sfida… appunto se ci fosse una ricetta sarebbe tutto molto più facile. Adesso neanche l’intelligenza artificiale per ora ha trovato la risposta”.

Francesca Parisella gli chiede poi se l’intelligenza artificiale riuscirà mai a sostituire un artista come lui o se le mancherà sempre qualcosa di non replicabile ed Agostino Iacurci risponde: “Spero di no. Cosa mancherà? Mancherà penso sempre la sensibilità, perché, e mi ricollego a quanto detto da la senatrice Floridia, c’è un tema di linguaggio, c’è un tema di immaginari quindi, e questo tema di immaginari alla fine sta a noi umani plasmarlo. E quindi, devo dire che in questo gli artisti, essendo poi quelle sensibilità e personalità appunto, fragili, sensibili e in grado di intercettare il cambiamento ed anticiparlo, rappresentano, come dire, quei sensori della società, quegli operatori che hanno poi la possibilità di creare questi immaginari”.

“E quindi credo che, – conclude Agostino Iacurci – per quanto l’intelligenza artificiale possa aiutare, possa anche ricombinare, possa anche in un certo senso prevedere, difficilmente credo però che riuscirà nel breve termine a restituire la dimensione poi analogica che è quella dell’incontro e dell’umanità, intesa in questo senso qui, proprio dello stare insieme. Chiaramente è già in atto, come dire, quella che io non vedo come un conflitto ma piuttosto come una convivenza, un’alleanza, cioè tra questi due universi, insomma, siamo già in una fusione totale tra il mondo digitale e quello umano, e quindi poi mi auguro, come dire, che a un certo punto si arrivi a una convivenza compiuta”.

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