A febbraio 2025 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,9% rispetto a gennaio.
Su base annua, al netto degli effetti di calendario, l’indice generale diminuisce del 2,7% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 21 di febbraio 2024).
Lo indica l’Istat, aggiungendo che “in termini tendenziali, prosegue la lunga fase di flessione. La dinamica tendenziale è negativa per tutti i principali raggruppamenti di industrie, con l’eccezione dell’energia”. È il 25esimo calo consecutivo su base annua.
L’indice destagionalizzato, indica l’Istat, aumenta su base mensile solo per l’energia (+4,0%); mentre si osservano flessioni per i beni strumentali (-3,3%), i beni intermedi (-2,0%) e i beni di consumo (-1,9%).
Su base annua, si registra una crescita esclusivamente per l’energia (+7,6%); al contrario, diminuzioni contraddistinguono i beni strumentali (-9,8%), i beni intermedi (-4,6%) e i beni di consumo (-2,0%).
I soli settori di attività economica che presentano incrementi tendenziali sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+19,4%), l’industria del legno, della carta e stampa (+3,4%) e le industrie alimentari, bevande e tabacco (+1,6%).
Nei rimanenti comparti, le flessioni più ampie si rilevano ancora nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-14,1%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-12,9%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,0%).








