Secondo Fabio Panetta, membro del board esecutivo della Bce, nell’attuale processo di revisione delle regole europee, si deve «garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche» che è «come tenere in equilibrio un’altalena, con il debito da un lato e la crescita dall’altro». Ma bisognerà tener conto del fatto che «un’efficace governance di bilancio dovrebbe sostenere il potenziale di crescita dell’Ue».
Per questo, secondo Fabio Panetta, membro del board esecutivo della Bce, nell’attuale processo di revisione delle regole europee, si deve certamente prestare grande attenzione alla dinamica del debito, ma bisognerà tener conto del fatto che «un’efficace governance di bilancio dovrebbe sostenere il potenziale di crescita dell’Ue».
Intervenendo oggi a Francoforte ad un workshop organizzato da diverse istituzioni Ue e banche centrali, il futuro governatore della Bce ha affermato che «la sostenibilità delle finanze pubbliche dipende sia dal numeratore che dal denominatore del rapporto debito/PIL» e anche per questo è necessaria una «flessibilità sufficiente nella nostra governance di bilancio» al posto di regole troppo rigide e predefinite.
Panetta ha quindi puntato il dito su alcuni “elementi mancanti” nel progetto di riforma del Patto. Tra questi innanzitutto «una capacità di bilancio centrale permanente», tassello essenziale per mantenere ed espandere il potenziale economico dell’Ue. «In sua assenza non saremo in grado di provvedere alle necessità finanziarie, alle economie di scala e a coinvolgere gli investimenti privati necessari per guidare la transizione energetica in Europa, la trasformazione digitale e l’architettura sulla sicurezza. Dobbiamo iniziare a pensare ora cosa verrà dopo Next Generation Eu, oppure» ha proseguito «rischiamo di fare passi indietro invece che avanti».
Ai governi poi il banchiere centrale ricorda che il calo dei prezzi dell’energia ha creato nuove sfide politiche ed è ora «necessario ritirare tempestivamente le misure di sostegno energetico. Altrimenti si potrebbe creare un impulso alla domanda che aumenterebbe le pressioni inflazionistiche, innescando quindi una risposta di politica monetaria. Sarebbe altamente inefficiente, come dare con una mano e togliere con l’altra» ha avvertito.
Per le banche europee, intanto, si profila la possibilità che i requisiti imposti dagli organi di supervisione diventino più semplici. Claudia Buch, numero due della Bundesbank e candidata scelta per il consiglio di sorveglianza della Bce, ha infatti affermato che vorrebbe semplificare gli esami annuali previsti per le banche vigilate. «Nel mio nuovo ruolo lavorerò per rendere più semplice questo procedimento collaborando strettamente con l’Eba e con il Parlamento Europeo», ha detto in audizione alla Commissione Econ, dove appare per la prima volta dopo la designazione.








