Un calcio di inizio benaugurante, in vista di un confronto sulla revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che si prospetta comunque lungo.
L’incontro tra il ministro per gli Affari Ue, il Sud e il Pnrr, Raffaele Fitto, e il capo della task force europea del Recovery, Celine Gauer, ha segnato un passo avanti innanzitutto sulla terza e quarta rata del Next Generation.
Sulla prima, di fatto, manca solo il via libera formale del Consiglio Ue, atteso per metĆ settembre.
Sulla seconda, l’ok di Bruxelles alle modifiche apportate dall’Italia dovrebbe essere all’orizzonte visto che, dalla Commissione, hanno definito come “imminente” la richiesta di pagamenti da parte dell’Italia.
Una richiesta che non può prescindere dalla luce verde di Palazzo Berlaymont al cambio in corsa del governo sui target legati alla quarta rata.
L’incontro tra Fitto e Gauer – durato circa un’ora mezza e tenutosi nel primo pomeriggio nel quartier generale dell’esecutivo europeo – ĆØ servito anche a sviluppare un primo esame della revisione apportata dall’Italia al piano in occasione dell’aggiunta del capitolo Repower.
Una revisione profonda che ĆØ andata a toccare 144 tra progetti e riforme sui circa 350 del documento.
In meno di un mese – Roma ha inviato il nuovo piano lo scorso 8 agosto – l’Ue si ĆØ giĆ fatta una idea dei settori dove il confronto con l’Italia potrebbe prolungarsi.
Per la Commissione, in via generale, ĆØ dirimente che l’ambizione del Pnrr e la matrice dei suoi obiettivi restino inalterati anche alla luce della revisione.
All’incontro tra Fitto e Gauer seguiranno riunioni tecniche, sia sulla quarta rata sia, soprattutto, sulla revisione del piano.
Il rischio di uno stallo non ĆØ certo escluso ma la missione del ministro italiano ĆØ servita innanzitutto a certificare, per l’Italia e l’Ue, la reciproca volontĆ di lavorare assieme.
“L’incontro si ĆØ svolto in un clima positivo e costruttivo”, ha infatti sottolineato un portavoce della Commissione Ue.
E Fitto, uscendo da Palazzo Berlaymont, si ĆØ detto “ottimista”.
L’incontro “ĆØ andato molto bene, si lavora positivamente”, ha spiegato il ministro ai cronisti ribadendo la “stretta collaborazione” tra Bruxelles e Roma.
Lo schema, anche sulla revisione globale del piano, dovrebbe essere quello seguito prima dell’estate: intervenire ‘in fieri’ con eventuali correzioni per evitare clamorose bocciature o prolungati impasse come quello emerso sull’ok europeo alla terza rata.
Il nuovo Pnrr va incontro al ‘sentiment’ europeo sul piano degli investimenti energetici.
Il governo, nella revisione agostana, ha allo stesso tempo definanziato 9 misure (da poco meno di 16 miliardi, inclusi alcuni interventi contro il dissesto idrogeologico) con l’obiettivo non di abbandonare gli investimenti, ma di spostarli su un terreno meno dai tempi meno contingentati, essendo la scadenza dei target del Pnrr tassativamente fissata per il giugno 2026.
Su tutto questo la discussione proseguirĆ nelle prossime settimane con una deadline sullo sfondo: il 31 dicembre, quando la Commissione, per tutti e 27, ĆØ chiamata a chiudere la pratica dell’esame dei nuovi piani nazionali.
Sempre entro l’anno, tra terza e quarta rata il governo punta invece a incassare 35 miliardi (rispettivamente 18,5 e 16,5 miliardi).
Durante l’incontro “ĆØ stato preso atto delle discussioni positive intercorse alla riunione del Comitato di Politica Economica sulla terza rata Pnrr e alla riunione del Comitato Economico e Finanziario sulle modifiche alla quarta rata”, hanno spiegato fonti di governo.
Il clima positivo, tuttavia, non renderĆ meno scrupolosi i controlli dell’Ue sul raggiungimento da parte dell’Italia – come di ogni altro Paese – degli obiettivi prefissati.
Con la campagna per le Europee all’orizzonte Ursula von der Leyen ĆØ pronta a fornire tutta la sua collaborazione ma, allo stesso tempo, vuole evitare passi falsi.








