La ripresa post-pandemica in Germania si รจ rivelata nel complesso deludente e piรน fiacca rispetto a quella degli altri principali Paesi dell’Eurozona, affermano gli strategist della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
In particolare, “il canale estero ha contribuito negativamente alla crescita del Pil in ciascun anno dal 2018 al 2022, con la sola eccezione del 2021”, precisano gli strategist, indicando che la debolezza dell’export, che pesa per circa il 50% del Pil, รจ spiegata dalla sostanziale stagnazione delle vendite estere di beni, a fronte di una dinamica ancora brillante per i servizi, che si รจ riflessa anche in una frenata della produzione manifatturiera.
Il rallentamento dell’export รจ spiegato per gli strategist da una combinazione di fattori di domanda e, soprattutto, di offerta.
“Nel dettaglio, questi ultimi hanno contribuito a ridurre la competitivitร internazionale delle merci tedesche, che giร prima della pandemia avevano risentito delle guerre commerciali e degli effetti della Brexit”.
In sostanza, “le esportazioni e l’industria tedesche hanno beneficiato solo in parte del rimbalzo dell’economia globale dopo la frenata pandemica”, precisano gli strategist, suggerendo che la sottoperformance appare dovuta sia ai legami rilevanti con Cina e Russia, sia a fattori legati alla specializzazione settoriale.
“I comparti nei quali il sistema produttivo teutonico รจ maggiormente presente sono infatti gli stessi che sono risultati piรน esposti alle strozzature lungo le filiere produttive e alla carenza di semiconduttori, come l’auto, le macchine utensili e l’elettronica, nonchรฉ alla crisi energetica, come il settore chimico e i metalli”.
Gli strategist sottolineano che tra i Paesi dell’Eurozona l’industria tedesca รจ stata la piรน colpita dai colli di bottiglia che si sono creati lungo le catene produttive dopo la pandemia, anche per via dell’elevata internazionalizzazione.
“In particolare, il settore auto, che da solo pesa per oltre il 15% dell’export tedesco, e che giร da prima della pandemia aveva iniziato a perdere quote sul mercato internazionale, penalizzato dalle problematiche relative al controllo delle emissioni inquinanti, รจ stato ulteriormente colpito dalla scarsitร di semiconduttori”.
Nei prossimi mesi, gli strategist valutano che il riassorbimento delle strozzature all’offerta e dello shock sui prezzi energetici potrebbe permettere la lavorazione delle commesse inevase, ma gli ordini dall’estero, nonchรฉ le indagini sulla fiducia, non mostrano segnali di ripresa.
Infatti, “le indicazioni delle imprese sulle scorte di prodotti finiti e sugli acquisti di beni intermedi suggeriscono che il calo della domanda sembra prevalere sulla presenza di commesse inevase”.
In definitiva, “se nel 2022 la frenata dell’export poteva essere prevalentemente imputabile a ragioni d’offerta, รจ probabile che nel biennio in corso sia cruciale il raffreddamento della domanda globale, che limiterร le prospettive di ripartenza nel biennio 2023-24”, concludono gli strategist.








