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Gianni Rezza, DG ministero della Salute: “Sul Covid siamo in una fase di transizione a livello globale”

Presto l’Oms deciderà «se il Covid se il Covid vada considerato ancora un’emergenza oppure no». Lo dice Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, in un’intervista su il Corriere della Sera. «Ora, a livello globale, considerando anche che la situazione in Cina è migliorata, la popolazione è abbastanza protetta. Attualmente siamo in una fase “di transizione”, come la definisce l’Organizzazione mondiale della Sanità. C’è quindi cautela ma con un buon grado di ottimismo».

Rezza ribadisce che per decretare ufficialmente la fine della pandemia «bisogna aspettare che l’Oms non consideri più il Covid “Pheic”: Public health emergency of international concern, un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. E questo potrebbe avvenire nelle prossime settimane». La scelta della Johns Hopkins University di porre fine all’aggiornamento in tempo reale dei dati su contagi e decessi, invece, è legata al fatto che «evidentemente non ritiene più necessario mostrare i dati ora dopo ora, giorno dopo giorno, sebbene continui a monitorare la situazione. Questo però avviene un po’ per tutte le malattie infettive e rispecchia la situazione, in qualche modo di normalizzazione, il che non vuol dire che non si continui a sorvegliare il fenomeno».

L’attenzione rimarrà elevata fino a quando l’Oms continuerà a considerare il Covid un’emergenza, anche se non ci sarà più il clamore e la visibilità di qualche anno fa. Ad ogni modo anche i singoli Paesi il nostro monitoraggio da alcuni mesi è passato da quotidiano a settimanale il Centro europeo per la prevenzione delle malattie e la stessa Oms continuano a raccogliere i dati». Nel nostro Paese, «il ministero continua a monitorare la situazione, mantenendo la vigilanza, ma non c’è in questo momento un livello di allarme: l’impatto sulle strutture sanitarie è molto basso». Inoltre, «va mantenuta alta l’attenzione verso le persone fragili, come anziani e individui più vulnerabili a causa di patologie importanti. A loro, soprattutto, si consiglia prudenza e si raccomanda di vaccinarsi».

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