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Massimo Galli, infettivologo: “L’indecisione sul Covid ha causato troppe morti”

“Senza dubbio, agendo in maniera più decisa a Bergamo ci saremmo risparmiati dei morti”: è l’analisi di Massimo Galli, già professore ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano, intervistato dal Corriere della Sera sull’inchiesta della Procura di Bergamo sulla mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana.

Galli ha spiegato di aver avuto all’epoca “la sensazione che la zona rossa servisse anche lì, oltre che nelle aree di Codogno e Vo’ Euganeo”: “Quelli tra fine febbraio e inizio marzo 2020 sono stati giorni costellati di indecisioni, quando invece sarebbero servite prese di posizione lucide.

Dove sta la responsabilità dell’indecisione non sta a me stabilirlo”. “Nelle prime fasi della pandemia alcuni errori sono stati fatti, ma soprattutto il sistema ha mostrato tutta la propria inadeguatezza”, ha osservato il virologo.

“Abbiamo una sanità pubblica regionalizzata, con 21 centri di potere, contando anche le province autonome”, ha osservato Galli, “questa situazione ha creato grossi problemi di fronte a un’emergenza in gran parte ignota.

La soluzione è ridimensionare il ruolo delle Regioni nella sanità, anche per superare disuguaglianze territoriali inaccettabili”.

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