Con la pandemia “la domanda di copertura sanitaria assicurativa integrativa ha fatto un balzo in avanti”. In epoca Covid, infatti, “gli italiani hanno capito ancora di piรน che per la sanitร pubblica, che giร aveva qualche limite, in particolare per le liste d’attesa, รจ utile un’integrazione. Detto questo non ci devono essere fraintendimenti: il servizio sanitario pubblico resta indispensabile e imprescindibile”. Lo ha spiegato all’Adnkronos Salute Giovanna Gigliotti, amministratore delegato Unisalute (gruppo Unipol), societร che, in questa fase pandemica, ha visto una crescita del suo mercato, passando dalla gestione di 8,6 milioni di clienti, per una raccolta premi di 489,2 milioni di euro, del 2019 agli 11 milioni (519 milioni di euro di raccolta premi) nel 2021.
“La sanitร integrativa privata non รจ in contraposizione con il pubblico – spiega ancora Gigliotti – ma in sinergia. Serve per coadiuvare e aiutare in una situazione che oggi รจ piรน complessa di quanto non fosse prima del Covid. Quando รจ partito il lockdown e la sanitร , pubblica e privata, ha dovuto concentrare i suoi sforzi sulla pandemia, in Italia abbiamo sicuramente gestito al meglio la situazione, anche rispetto ad altri Paesi, perรฒ le liste di attesa si sono allungate. Gli italiani si sono resi conto che i tempi, che giร prima erano lunghi nel Ssn, adesso sono ancora piรน lunghi. Questo bisogno di sicurezza, di tutela, di certezza nella prestazione sanitaria ha fatto aumentare la ricerca di coperture assicurative”.
Gigliotti ricorda, perรฒ, che la spesa privata per la sanitร in Italia era giร elevata “prima della pandemia, si attestava intorno ai 40 miliardi. Adesso li ha superati abbondantemente. Nel 2021 siamo arrivati a 41 miliardi, a fronte dei 126 miliardi che lo Stato ha speso per il servizio sanitario pubblico. Non abbiamo ancora i dati del 2022, ma mi sembra credibile che siano ulteriormente cresciuti”, conclude Gigliotti.








