La diseguaglianza morde anche in Italia: non si avvicina al dramma misurato su scala globale, che nel biennio pandemico ha visto l’1% dei ‘Paperoni’ del mondo accaparrarsi oltre il 60% della ricchezza creata portando a nuovi record le diseguaglianze. Ma anche nel nostro Paese la concentrazione di ricchezza cresce mentre i poveri assoluti raggiungono quasi due milioni di famiglie, fra impatto della pandemia e uno shock inflazionistico che ha fatto crollare i salari reali: -6,6% solo nei primi nove mesi del 2022 in assenza di misure efficaci.
Mentre i potenti della Terra si riuniscono a Davos con i big della finanza e delle corporations per discutere di sostenibilitร , povertร e crescita economica in uno scenario geopolitico sconvolto dalla guerra, รจ Oxfam a snocciolare i dati. Una fotografica drammatica delle diseguaglianze. La diseguaglianza dei redditi, pur attenuata dal sostegni pandemici, la top 10% dei patrimoni italiani che alla fine del 2021 possedeva oltre sei volte la ricchezza della metร piรน povera della popolazione. E per il futuro “le prospettive di arretramento sono forti alla luce dei fattori correnti di rischio per l’economia italiana come gli impatti del conflitto russo-ucraino e la crescita dell’inflazione” secondo Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia.
La Ong, che presenta la sua fotografia nel rapporto ‘Disuguitalia’ in apertura dei lavori di un Forum economico mondiale segnato dalle proteste degli attivisti per il clima, di fatto boccia le misure sociali del governo Meloni. “E’ indispensabile abbandonare il regime transitorio del Reddito di cittadinanza per il 2023” che invece andrebbe riformato e accompagnato dal salario minimo. E poi, “stimolare nuovi accordi tra le parti sociali” per proteggere i salari dall’inflazione.
“Destano preoccupazione le iniziative giร messe in campo e le intenzioni del nuovo Governo – dice Maslennikov – piuttosto che disincentivare il ricorso a forme di lavoro atipico che intrappolano nella precarietร milioni di lavoratori, il governo allarga le maglie per il lavoro discontinuo e invoca ulteriori interventi di flessibilizzazione”.








