«Ulteriori plurimi aumenti sarebbero problematici per l’economia e i suoi equilibri». Lo afferma in un’intervista alla Stampa, il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, a proposito delle possibili mosse della Banca centrale europea sui tassi di interesse.
Una recessione? «Si può e si deve evitare, sostenendo lo sviluppo, ponderando molto bene le politiche monetarie e dosando queste ultime con molta attenzione. Occorre che la fiducia ripresa nel 2021 dopo la pandemia e proseguita nel 2022 non si esaurisca nell’anno appena cominciato. La Bce, dopo anni di inflazione troppo bassa, sta ora fronteggiando l’opposto: una crescita del costo della vita che ha di molto superato l’obiettivo del 2%. I paesi nordici non sono abituati ad alte inflazioni, la Germania, dopo Weimar, ne ha un ricordo traumatico».
«Al contrario, i paesi del Sud ne hanno maggior consuetudine. Da dicembre registriamo la novità del crollo delle quotazioni del gas, vertiginoso, superiore a ogni speranza e che appare stabilizzato. La Bce deciderà sui tassi il 2 febbraio e quindi avrà la possibilità di confrontare le previsioni con i dati reali». Con la salita dei tassi famiglie e imprese rischiano un eccessivo indebitamento? «Bisogna evitarlo. Rivendico con forza la necessità di nuove moratorie autorizzate dall’Ue. Non bastano gli auspici, occorre allungare le scadenze e ristrutturare i prestiti a famiglie e imprese. E non interrompere la fiducia, motore dell’economia».








