Il settore dell’industria culturale e creativa “è stato uno dei comparti più colpiti dall’onda d’urto del Covid-19.
È irrealistico, tuttavia, pensare che la pandemia sia destinata a non lasciare traccia: bisogna prestare attenzione ai cambiamenti in atto e cercare di cogliere tutte le opportunità offerte da questa nuova situazione per garantire la sostenibilità economica del settore”.
Lo ha sottolineato il presidente onorario Siae, Giulio Rapetti Mogol, presentando il rapporto annuale della Società italiana autori editori.
Mogol auspica “una visione sistemica e un’idea di sviluppo condivisa per attivare una vera ripartenza con un’attenzione particolare ai lavoratori creativi e alle loro specifiche esigenze riconoscendo, misurando e sostenendo lo sforzo imprenditoriale in questo settore così importante per il nostro Paese”.
Il direttore generale Siae, Gaetano Blandini, ha rimarcato “il senso della nuova rimodulazione dei dati e delle analisi, con l’auspicio che possano stimolare riflessioni critiche ed elaborazioni strategiche, anche nella prospettiva delle necessarie innovazioni normative, sulle quali possa svilupparsi un dibattito – ampio e plurale e pubblico – tra artisti, imprenditori culturali e decisori istituzionali.
Coerentemente con la missione storica di Siae, ben sintetizzata dal suo motto: ‘Siae: dalla parte di chi crea’”.








