Le precauzioni messe in atto per scoraggiare la trasmissione del Covid, come il distanziamento e le mascherine, «hanno ridotto drasticamente a livello globale la circolazione dei virus influenzali» e a causa di questa minore esposizione a virus respiratori stagionali «l’immunità della popolazione potrebbe esser diminuita». Per questo «una delle maggiori preoccupazioni» per i prossimi mesi è l’influenza, che potrebbe manifestarsi anche con «focolai rilevanti». A dirlo è la Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute nella circolare sulla “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2022-2023”.
Secondo le stime riportate nella circolare, in media ogni anno, nel mondo, si registrano circa un miliardo di casi di influenza, dai 3 ai 5 milioni i casi gravi, tra i 290.000 e i 650.000 i decessi. In Europa i casi sintomatici di influenza vanno dai 4 ai 50 milioni e tra i 15.000 e i 70.000 cittadini europei muoiono per cause associate all’influenza. Il 90% dei decessi si verifica in persone di età superiore ai 65 anni. Il ministero richiama, dunque, all’importanza di vaccinarsi in quanto «forma più efficace di prevenzione dell’influenza» e pratica «fondamentale per assicurare una certa immunità nella popolazione».
La vaccinazione è raccomandata, e gratuita, in particolare per coloro che sono più esposti al rischio di complicanze derivanti dall’influenza o di trasmettere il virus agli altri. Dunque, anziani, pazienti fragili, bambini sotto i 6 anni, operatori sanitari, addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (come polizia e vigili del fuoco) e personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (come i veterinari o gli allevatori).
L’obiettivo ottimale di copertura, per questa popolazione target, è del 95%, l’obiettivo minimo è del 75%. Per il ministero è quindi «necessario continuare a monitorare e prepararsi alla prossima epidemia di influenza stagionale e a pandemie influenzali future: sorveglianza e test continui, indagini rapide sui focolai, sequenziamento tempestivo e condivisione dei dati sono di fondamentale importanza». Per questo nella circolare si chiede a tutte le Regioni di potenziare la sorveglianza e di sensibilizzare i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta sulla necessità di partecipare alla sorveglianza epidemiologica.








