Boris Johnson è fuori dal suo partito, ma durante la pandemia è stato l’unico leader di destra a difendere e promuovere le vaccinazioni. A parlarne è il direttore Claudio Cerasa. «Ora che ha miseramente fallito, ora che ha inevitabilmente scelto di fare un passo indietro, ora che il gregge del suo partito, come ieri lo ha chiamato lui, ha finalmente ottenuto il suo scalpo, tutti saranno lì a infierire sul suo essere stato un primo ministro simile a un clown, sul suo essere stato un politico inaffidabile, sul suo essere stato un leader bugiardo. Ma trovate voi qualcuno, tra le nuove destre europee, e non solo tra quelle, che durante la pandemia abbia difeso e promosso i vaccini con la stessa forza con cui lo ha fatto Boris Johnson», scrive Cerasa sul Foglio.
«Trovate voi qualcuno, tra le nuove destre europee, che durante la pandemia abbia sfidato a più riprese il corpaccione del suo partito imponendo in diverse occasioni restrizioni alla libertà, come i lockdown e come i green pass, senza spacciarle come prove indelebili di un inevitabile passaggio dalla democrazia parlamentare alla dittatura sanitaria. Trovate poi qualcuno, tra le destre europee, non solo quelle estremiste ma anche quelle moderate, che abbia difeso in modo così forte i valori non negoziabili dell’occidente, di fronte all’aggressione della Russia in Ucraina».
«Provate voi a essere un leader di destra fieramente pro vax. E provate voi a essere un leader di destra fieramente a favore della globalizzazione. Perché sì, è vero, Boris Johnson ha fatto campagna per la Brexit, ma ha tentato sempre di dare al Regno Unito una dimensione globale, non protezionista. Verrà descritto, oggi, come un pagliaccio, come un clown, come un bugiardo, ma se si osserva ciò che offre la destra in giro per l’Europa, e non solo in Europa, e se si paragona BoJo con tutto ciò che ha prodotto il trumpismo, non si fa fatica a dire, nonostante tutto, che i veri pagliacci della destra, in Europa, sono altri. Avercene di Boris Johnson».








