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[L’analisi] Expo e Giubileo: Gualtieri lancia la grande Roma

Giubileo 2025 ed Expo 2030. Passa per queste due tappe la sfida che Roma affronterà nei prossimi anni per trasformarsi in una città più moderna, accogliente e sostenibile. L’impegno per disegnare il nuovo volto della Capitale d’Italia coinvolge vari livelli di governo. In mattinata il premier Mario Draghi presiede una riunione sulla governance dell’Anno Santo e indica Roberto Gualtieri come commissario. Poche ore dopo, lo stesso sindaco – insieme al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e al presidente del comitato promotore Giampiero Massolo – presenta al Bureau des Exposition la candidatura della Città Eterna ad ospitare, tra nove anni, l’Esposizione Universale.

Nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi sul Giubileo viene decisa l’istituzione di una società pubblica appaltante e di un comitato di controllo composto da rappresentanti del Governo, della Santa Sede, Regione Lazio e del Campidoglio.

Gualtieri ringrazia Draghi, si dice “onorato di questo attestato di stima” e promette: “Lavoreremo senza sosta”. Proprio l’Anno Santo del 2025 è una delle leve che dovrebbero portare la Capitale ad aggiudicarsi Expo: il Giubileo – è la tesi – si trasformerà in un’opportunità per migliorare le infrastrutture, servizi e capacità ricettiva. Tutte variabili che potranno tornare utili dopo cinque anni, quel “magnifico fil rouge” rimarcato dall’ambasciatore Massolo. È lui a spiegare al Bie come la Capitale, “per sua natura”, sia il “palcoscenico ideale” per l’esposizione del 2030 e a svelare il titolo del progetto: “Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione ed innovazione'”.

L’obiettivo è lavorare in continuità con i temi delle più recenti esposizioni universali all’insegna del miglioramento della qualità della vita e della sostenibilità. L’evento, come ricorda Di Maio, dovrebbe svolgersi dal 25 aprile al 25 ottobre del 2030. Il ministro, nel rispolverare l’antico detto, “tutte le strade portano a Roma” spiega che “la città offre un insieme di qualità uniche e di risorse eccezionali”.

Il video realizzato per accompagnare la presentazione si concentra in particolare sulla storia e l’arte della Città Eterna, dando spazio però anche alla musica, alla ricerca scientifica, alle aree verdi, al cibo e alla manifattura, fino agli altri grandi eventi ospitati, come l’ultimo G20. “Il mio nome è Roma e sono pronta a nascere di nuovo”, promette la voce in sottofondo. L’ex sindaca Virginia Raggi, in pole per presiedere la commissione su Expo in Campidoglio, esorta dai suoi social: “Daje Roma! Il sogno può avverarsi. Luigi Di Maio e Gualtieri avanti così”. Ma le quattro città sfidanti sono altrettanto agguerrite: Busan (Corea del Sud), Odessa (Ucraina), Riyad (Arabia Saudita) e Mosca (Russia). Ciascuna cercherà, fino all’ultimo, di far pesare i suoi punti di forza. Il resto sarà affidato alla diplomazia: l’Italia è l’unica in Europa a candidarsi e, di certo, spera nel supporto degli altri paesi Ue.

Gualtieri elenca le cinque ragioni per sostenere la Capitale: “è una città unica che mostra la sua storia di migliaia di anni”, qui “si può osservare come si sono evoluti nei secoli i rapporti tra i popoli e i loro territori”; “è la città con la cintura verde più estesa al mondo”; “è un bastione della cultura e della scienza”; “è tradizionalmente una città aperta e inclusiva”; infine il Giubileo “manderà un potente messaggio di inclusione, solidarietà e speranza”. Basterà? Non si può dire. Oggi è stata solo la prima tappa di una lunga ‘campagna’ di promozione.

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