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Tim: braccio di ferro con Gubitosi per posto in CdA

Aumenta la tensione all’intero di Tim. Nell’ultimo CdA si parlerà dell’offerta di Kkr, del contratto di Dazn e di una possibile revisione delle stime di bilancio, la terza dell’anno. Inoltre, Luigi Gubitosi è ancora impegnato in un braccio di ferro con l’azienda, e sembrerebbe non aver ancora trovato una quadra sulla manleva e sulla componente economica del suo contratto.

Ne parla La Repubblica, che spiega che Pietro Labriola, neo dg nonché ad di Tim Brasil, ha assunto buona parte delle deleghe di Gubitosi per dare continuità all’azienda che vive un momento di crisi. Ma anche ieri l’ad in pectore ha dichiarato che il suo impegno in Brasile “non cambierà”, e quindi il manager si dividerà tra i due lati dell’Oceano. Fonti finanziarie riferiscono che Gubitosi potrebbe dimettersi a valle del cda del 17, ma non è stato possibile trovare conferme al riguardo. In mancanza, a inizio gennaio, potrebbe dimettersi uno dei 10 consiglieri Tim eletti dalla lista del management.

In proposito non potendo farlo né il presidente esecutivo Salvatore Rossi (che ha ereditato parte delle deleghe di Gubitosi) né gli esponenti degli azionisti vale a dire Vivendi (Arnaud de Puyfontaine e Franck Cadoret) e Cdp (Giovanni Gorno Tempini), il primo indiziato a fare un passo indietro per lasciare spazio a Labriola sarebbe Luca De Meo. Il manager, che peraltro è molto impegnato con il rilancio di Renault, pare il candidato più probabile a dimettersi anche per mantenere un bilanciamento di genere (oggi 6 su 15 esponenti del board sono donne). Il consiglio dovrebbe essere chiamato a pronunciarsi sulla manifestazione d’interesse di Kkr, che ha offerto un prezzo indicativo di 0,505 euro per le ordinare e le rnc.

Il fondo Usa aspetta solo l’accesso alla due diligence per promuovere in tempi brevi un’offerta vincolante. Se una parte degli amministratori tra cui quelli espressione di Vivendi e Cdp, avrebbe già maturato una decisione al riguardo, gli altri – e in particolare i 5 esponenti della lista Assogestioni – prima di pronunciarsi vorranno conoscere il parere degli advisor indipendenti, ovvero LionTree e Goldman Sachs.

Solo che le due banche d’affari Usa entro il 17 non saranno in grado di presentare una disamina accurata dell’offerta di Kkr, quindi non è escluso che il cda non sia in grado di dare una risposta al fondo Usa prima di Natale. Pare invece ormai scontato che il 17 dicembre, con i numeri del 4° trimestre aggiornati, e senza indugio nei confronti del mercato, Tim sarà costretta a correggere al ribasso per la terza volta in un anno le stime sul 2021. Non a caso Tim sta trattando con Dazn per rivedere i termini del contratto, che è la principale causa del mancato raggiungimento degli obiettivi.

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