Troppi lavoratori non vaccinati, troppi tamponi da fare. «La spinta più immediata e visibile il Green pass l’ha data sui tamponi». Lo ha affermato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. «La settimana scorsa avevamo già anticipato che con un numero così elevato di lavoratori senza vaccino (3,8 milioni), non era possibile soddisfare la domanda dei tamponi, nonostante lo sforzo enorme delle farmacie».
«È evidente che vista la quantità di persone e la frequenza, senza un adeguato potenziamento, non si è in grado di garantire questo tipo di servizio», ha detto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus. «Le prime dosi di vaccino sono aumentate negli ultimi giorni, bisognerà vedere quanti altri si convinceranno sull’effettuare il vaccino».
Cartabellotta ha poi parlato dell’obiettivo della copertura vaccinale al 90 per cento. «Nella popolazione vaccinabile l’obiettivo è realistico, ma credo sia difficile andare oltre a quella percentuale senza introdurre l’obbligo», ha spiegato. «Tutte le persone indecise credo si stiano convincendo, poi c’è uno zoccolo duro stimabile al 10% su cui è molto difficile intervenire in assenza di un obbligo vaccinale».
Una digressione anche sul picco dei casi in Gran Bretagna. «La Gran Bretagna è partita tra le prime con la campagna vaccinale, ma a un certo punto ha allentato tutte le misure e in questa fase della pandemia, nonostante la copertura vaccinale, non si possono abbandonare le misure di sanità pubblica», ha concluso. «Noi tutto quello che abbiamo riaperto dal 25 aprile non lo abbiamo più richiuso grazie al fatto che, al fianco della progressiva vaccinazione, abbiamo mantenuto le misure di sanità pubblica».
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