Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

[Il documento integrale] BCE: nel terzo trimestre ci sarà una forte crescita dell’economia dell’area euro, ma salirà l’inflazione

BE-BCE-6_2021

“Nel secondo trimestre dell’anno l’economia dell’area dell’euro ha segnato un recupero del 2,2%, superiore alle attese, procedendo verso una forte crescita nel terzo trimestre”. Lo si legge nel bollettino economico pubblicato dalla Bce che sottolinea come il recupero “si fonda sul successo delle campagne di vaccinazione in Europa, che hanno consentito una significativa riapertura dell’economia”.

Con la revoca delle restrizioni, il settore dei servizi sta beneficiando del ritorno della clientela nei negozi e nei ristoranti e della ripresa nel settore di viaggi e turismo. Il settore manifatturiero mostra un andamento “vigoroso”, sebbene la produzione continui a essere frenata dalla scarsità di materiali e attrezzature. La diffusione della variante Delta non ha finora richiesto la reintroduzione di misure di chiusura (lockdown), ma potrebbe rallentare la ripresa del commercio mondiale e la piena riapertura dell’economia.

La spesa per consumi – prosegue il bollettino – sta aumentando, sebbene i consumatori restino in qualche misura cauti alla luce dell’evoluzione della pandemia. Anche il mercato del lavoro sta migliorando rapidamente, facendo presagire un incremento dei redditi e della spesa. La disoccupazione sta diminuendo e il numero dei beneficiari dei programmi di integrazione salariale è sceso di circa 28 milioni di unità rispetto al picco dello scorso anno. Il recupero della domanda interna e mondiale accresce ulteriormente l’ottimismo delle imprese, sostenendone gli investimenti.

“Sarà tuttavia necessario ancora del tempo – continua il bollettino – prima che i danni economici causati dalla pandemia siano risanati. Si registrano tuttora oltre due milioni di occupati in meno rispetto al periodo antecedente la pandemia, soprattutto fra i più giovani e meno qualificati”.

“Ci si attende che l’inflazione aumenti ancora in autunno, per poi diminuire il prossimo anno”, afferma il bollettino economico Bce. “L’attuale incremento dell’inflazione è ritenuto perlopiù temporaneo, poiché riflette soprattutto i consistenti rincari del petrolio registrati dalla meta’ circa dello scorso anno, il venir meno della riduzione transitoria dell’Iva in Germania, l’inizio ritardato dei saldi estivi nel 2020 e le pressioni sui costi esercitate dalla temporanea scarsità di materiali e attrezzature. Tali fattori dovrebbero ridimensionarsi nel corso del 2022 oppure non rientreranno più nel calcolo dell’inflazione sui dodici mesi”. Il bollettino rileva allo stesso tempo come le spinte sull’inflazione di fondo si siano intensificate.

“Con l’ulteriore ripresa dell’economia, e grazie al sostegno delle misure di politica monetaria adottate dal Consiglio direttivo – prosegue il bollettino – è atteso un rialzo dell’inflazione di fondo nel medio periodo. Questo rialzo dovrebbe essere solo graduale, in quanto occorrerà del tempo prima che l’economia torni a operare a pieno regime, e quindi si prevede una crescita salariale appena moderata. Le misure delle aspettative di inflazione a più lungo termine hanno continuato ad aumentare, ma continuano a collocarsi a una certa distanza dall’obiettivo del 2% perseguito dalla Bce”.

Nella riunione del consiglio direttivo del 9 settembre, lo staff Bce ha presentato le nuove stime di inflazione che prevedono un tasso annuo del 2,2% nel 2021, dell’1,7% nel 2022 e dell’1,5% nel 2023, rivisto al rialzo rispetto alle proiezioni dell’esercizio di giugno.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.