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Nicola Magrini (direttore AIFA): «Per AstraZeneca il rapporto tra rischi e benefici è cambiato»

«Abbiamo consegnato il nostro parere alla Conferenza Stato-Regioni il 1 giugno, poi un altro analogo pochi giorni fa. Con una rapida discesa della curva epidemiologica, con una riduzione dell’impatto della malattia, il rapporto tra rischi e benefici della vaccinazione con AstraZeneca è cambiato». Lo afferma Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia del farmaco, in un’intervista a La Stampa.

«La raccomandazione, anche se solo per un uso in via preferenziale, c’era già. Ora il quadro è ulteriormente cambiato, perché abbiamo solo 30 nuovi casi ogni 100 mila abitanti e, soprattutto, un’ampia disponibilità degli altri vaccini. Data la prevalenza di quelli a Rna, meglio usare quelli, in particolare per i giovani» spiega.

Una raccomandazione però ignorata in diverse Regioni, con i vari “Open days”. «Quella degli “Open days” è stata un’idea creativa, un’eccezione in alcune Regioni, che hanno così provato a dare maggiore spinta alla campagna vaccinale. C’è stata la comprensibile tendenza a usare tutti i vaccini a disposizione. Noto solo che la raccomandazione preesistente era già molto chiara, chi voleva capire ha capito. E noto un eccesso di protagonismo da parte delle Regioni» sottolinea Magrini.

«Quando hanno fatto il vaccino, il bilancio tra i rischi e benefici era chiaramente favorevole», sostiene in riferimento ai giovani che hanno fatto il vaccino AstraZeneca nelle scorse settimane. «Ora, sotto i 60 anni, in un’analisi comparativa è meglio utilizzare Pfizer o Moderna» .

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