L’Oice, Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria ha commentato, per quello che riguarda il comparto, il Decreto Rilancio. “Innanzitutto – ha detto il presidente OICE, Gabriele Scicolone – siamo assolutamente contrari alla sospensione del codice appalti che determinerebbe il blocco totale del settore e sarebbe un errore madornale ed una lusinga di semplificazione foriera solo di effetti collaterali. Dobbiamo dircelo chiaramente – continua – il “modello Genova” non esiste. Il mondo dell’imprenditoria rabbrividisce al solo sentirne parlare. Dobbiamo ambire ad un Paese che riesca a costruire l’ordinario con regole ordinarie che funzionano, lasciando i “modelli Genova” ai pochi, auguriamoci, eventi catastrofici e straordinari. Non confondiamo le catastrofi con la vita ordinaria”.
Scicolone continua. “Semmai occorre selezionare poche opere strategiche e su quelle prevedere poteri acceleratori sul piano degli iter approvativi e autorizzativi, il vero vulnus che ritarda gli investimenti. Prendiamo le cose positive da Genova e applichiamole alle opere infrastrutturali, come ad esempio il ricorso obbligatorio a supporti di Project management per opere infrastrutturali”.
Poi il capitolo sulla semplificazione della burocrazia. “Apprezzo la volontà del Governo ma chiedo – dice Scicolone – di evitare il rischio che il prossimo Decreto Semplificazione sia esso stesso fonte di ulteriore burocrazia come spesso accade quando si prova a semplificare. Ricordiamoci – continua – che anche in sede di “regolamento unico” si sta partorendo un altro gigante normativo da oltre 300 articoli. Un pò è anche naturale in un provvedimento di attuazione e dettaglio, ma il rischio è che si paralizzi di nuovo tutto. Nel decreto-legge – continua – bisogna agire in maniera chirurgica su pochi elementi di semplificazione a costo zero dall’efficacia immediata, come il contingentamento dei tempi di gara, e delle autorizzazioni, aggiudicazione ed avvio delle attività, riduzione dei tempi di pagamento. Attribuiamo – conclude Scicolone – tempi misurabili a ogni fase delle autorizzazioni e delle gare, che abbiano un valore; se non si rispettano, ci devono essere sanzioni, così come ci sono sanzioni per progettisti o imprese che non rispettano tempi di consegna di elaborati o costruzioni”.








