La Calabria sta per diventare la nuova casa dell’innovazione tecnologica e digitale ma anche sociale, quella che Francesco Cicione, imprenditore calabrese e fondatore di Entopan, definisce ‘innovazione armonica’. Dopo 20 anni di attività di consulenza alle imprese su Open Innovation e Digital Transformation ha coinvolto grandi gruppi come Ferraro e Azimut, imprenditori come Santo Versace, università e istituti di ricerca per realizzare l’Harmonic Innovation Hub a Catanzaro, con l’obiettivo di ospitare, in oltre 20 mila metri quadri, “50 grandi player nazionali e internazionali, 100 tra start-up innovative, spin-off universitari e PMI, 200 ricercatori, innovation manager e 40 centri di competenza, espressione di aree geografiche equamente distribuite dentro e fuori il Mediterraneo”. Sarà anche uno spazio di co-working con circa 200 postazioni a condizioni agevolate tramite la definizione di specifici accordi con gli Ordini e le Casse professionali di riferimento, investitori del Fondo Infrastrutture per la Crescita.
Entopan, si legge in una nota, con il coinvolgimento come technical main partner di 2EFFE Holding (gruppo Ferraro), ha sottoscritto una lettera di intenti con Azimut Libera Impresa sgr, che agisce in nome e per conto del Fondo Infrastrutture per la Crescita “con l’obiettivo di avviare un percorso finalizzato alla realizzazione dell’Harmonic Innovation Hub”. Il closing dell’operazione, condizionato, fra le altre, alla positiva conclusione delle attività di progettazione e di due diligence in corso, è previsto per l’estate 2021. L’avvio dei lavori è previsto per fine 2021. L’apertura per il primo semestre 2023.
“E’ un progetto ad alto tasso di contaminazione creativa e tecnologica, fortemente orientato alla costruzione di bene comune e capitale sociale nell’epoca della Super Smart Society 5.0 – ha affermato Francesco Cicione, founder e presidente di Entopan – si potrà favorire stabilmente il dialogo tra mondi e discipline diverse, perseguendo una sintesi efficace e proficua tra ricerca scientifica, tecnologica, sociale e morale”. L’intero progetto “è stato finora sostenuto solo da investimenti privati con l’obiettivo di testimoniare che, anche in territori fragili, l’iniziativa privata può farsi carico di produrre autonomamente valore collettivo”, sottolinea una nota. Per lo sviluppo delle attività operative “è in corso di definizione un ulteriore intervento anche mediante il coinvolgimento di altri Fondi di Investimento Nazionali ed Internazionali” e, precisa la nota, “per l’attuazione dell’intero intervento, nonostante non sia previsto il ricorso alla finanza pubblica, sarà comunque stipulato un protocollo di legalità”.
L’Harmonic Innovation Hub sorgerà “perfezionando l’acquisizione già vincolata da contratto preliminare di una struttura di proprietà di Central SICAF” con “un radicale ed esteso intervento di recupero rappresentativo dei principi dell’economia circolare e sociale” firmato da Progetto CMR dell’architetto Massimo Roj.
Oltre alla struttura fisica si comporrà di un incubatore/acceleratore certificato ed hub di open innovation (Entopan Innovation), un system integrator (WebGenesys), una academy (OASI – Oltre Advanced School of Innovation). Completerà il progetto il sistema finanziario composto da un network di investitori istituzionali a supporto delle PMI e delle Start-Up innovative dell’ecosistema.
“Il nostro fondo si focalizza sugli investimenti in infrastrutture sociali in grado di generare un impatto positivo sull’economia, sull’ambiente e sulla società locale” ha affermato Andrea Cornetti, ad Real Estate e Infrastrutture di Azimut Libera Impresa SGR che entrerà nella nuova Holding Harmonic Innovation Group e che coinvolgerà tra i soci Santo Versace e Genesy Group (system integrator nato nell’ambito del progetto Policoro della Conferenza Episcopale). In forme diverse, continueranno ad essere partner esterni del progetto Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Symbola, NeXt Nuova Economia, Banca Etica, Sefea Sgr, Fondazione Fiorentino Scoppa, Gruppo Rubbettino, Pactum Italia e The Techshop, sotto la supervisione scientifica del A Colorni-Hirschmann International Institute e delle Università Calabresi.
Nella governance oltre a Santo Versace e ad esponenti del mondo accademico, figurano economisti come Vittorio Coda e Luca Meldolesi, protagonisti dell’innovazione in campo politico e sociale come Antonio Viscomi e Gianni Speranza, alfieri dell’innovazione digitale e del fintech come Riccardo Maria Monti e Alessandro M. Lerro.








