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Moda: nel primo semestre il mercato del fashion cala di -1,4% rispetto al 2024, per un valore di 12 miliardi, sentiment in recupero | La ricerca Sita-Pambianco

Nella prima metà del 2025 il mercato del fashion (abbigliamento, intimo e calze, accessori e calzature) vale circa 12 miliardi di euro, in calo dell’8,1% rispetto al 2019 e dell’1,4% rispetto al 2024.

A presentare le maggiori difficoltà i comparti uomo e infanzia, stabile invece quello femminile. Questi alcuni dati che emergono dalla ricerca Sita-Pambianco presentata a Fashion Forward, la distribuzione moda tra crisi, cambiamento e opportunità – Osservare il mercato di oggi per anticipare i bisogni di domani, evento di Assomoda svoltosi in Confcommercio Milano in collaborazione con Federazione Moda Italia e FederModa Milano.

Secondo lo studio, gli indicatori del sentiment dell’abbigliamento recepiscono un clima di ottimismo dopo l’estate, tornando a crescere dopo tre trimestri consecutivi di calo. Solo l’11% dei consumatori dichiara di non avere in programma acquisti per la stagione autunno/inverno; il 66% è intenzionato ad acquistare e, in linea con il passato, i principali driver di acquisto sono l’attenzione alle promozioni, alle offerte, ma anche alla qualità e al Made in Italy.

I millennials (28-44 anni) risultano la generazione con più potenziale per il fashion, sia come risorse destinate sia come volumi acquistati (in media 36 capi all’anno, con una spesa in Fashion a testa di 750 euro).

Dopo il primo semestre in calo, le previsioni di chiusura sul 2025 restano tiepide, con una stima di debole contrazione della spesa. L’orizzonte 2026-2027 indica invece un’inversione di tendenza, con una ripresa a valore dello 0,9% e dell’1,2%, sostenuta anche da una crescita dei prezzi attorno all’1%.

Il mercato, come evidenziato dalla ricerca condotta da Dimark presentata nel corso di Fashion Forward, mostra una concentrazione maggiore di punti vendita e superfici nei centri urbani del Nord; al Sud permangono margini di crescita legati a un peso minore del canale monomarca e alla vitalità delle aree turistiche stagionali.

Il 2025 mostra un andamento con dati di vendita e aperture di negozi in linea con i livelli del 2022-2023. Le chiusure prevalgono sulle nuove aperture, confermando le difficoltà del mercato. La presenza delle calzature continua a crescere, trainata soprattutto dalle sneakers; molti retailer integrano anche borse e accessori per ampliare e differenziare l’offerta.

I dati mostrano che, dopo un iniziale entusiasmo, il consumatore dimostra ancora attenzione al tema dei prodotti sostenibili, ma a condizione che non impatti sul prezzo.

Ad aprire e concludere i lavori di Fashion Forward è stato il presidente di Assomoda, Maurizio Governa; l’evento ha visto inoltre i saluti istituzionali di Marco Barbieri (segretario generale di Confcommercio e Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza) e di Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia (con delega nazionale alle politiche europee).

Fra i partecipanti all’iniziativa di Assomoda: i presidenti di Federazione Moda Italia Confcommercio, Giulio Felloni; il presidente di FederModa Milano, Andrea Colzani; il presidente della Camera Nazionale della Moda, Carlo Capasa; il presidente di Confindustria Moda, Luca Sburlati.

Quando si parla di filiera moda – osserva Maurizio Governa, presidente di Assomoda – si tende a marginalizzare la parte distributiva e di intermediazione. Questo convegno ha dato invece modo di confrontarsi con la filiera moda completa. E questo è il primo strumento utile ad arrivare a decisioni efficaci e condivise per superare il momento di difficoltà del mercato.

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