Le famiglie italiane che nel 2024 hanno vissuto in povertà assoluta sono state più di 2,2 milioni, pari all’8,4% del totale, un dato rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2023.
Lo rileva l’Istat, evidenziando che il fenomeno ha colpito oltre 1,28 milioni di minori (13,8%), con punte del 16,4% nel Mezzogiorno.
Le famiglie con figli minori in povertà assoluta sono state 734mila, con percentuali in crescita al crescere dei figli: 7,3% con uno, 10,6% con due e 20,7% con almeno tre.
Le incidenze più elevate di povertà assoluta si registrano tra le famiglie con almeno uno straniero (30,4%) e un picco del 35,2% tra quelle composte esclusivamente da stranieri, contro il 6,2% delle famiglie di soli italiani.
Nel 2024 gli italiani in povertà assoluta sono stati oltre 5,7 milioni (9,8% dei residenti), sempre in linea con l’anno precedente.
La povertà relativa, lo scorso anno, ha interessato 2,8 milioni di famiglie (10,9%), coinvolgendo 8,7 milioni di persone (14,9%).
Nel Mezzogiorno l’incidenza di povertà ha riguardato 886mila famiglie (10,5%), seguite dal Nord-ovest (8,1%), dal Nord-est (7,6%) e dal Centro (6,5%).
Oltre il 39,8% delle famiglie povere vive al Sud, il 44,5% al Nord e il 15,7% al Centro.
A livello individuale, la povertà è rimasta stabile, tranne nelle Isole dove è salita al 13,4%.
L’intensità della povertà assoluta è stata pari al 18,4% a livello nazionale, con un incremento nel Mezzogiorno.
Gli stranieri poveri assoluti sono stati 1,8 milioni (35,6%), quota cinque volte superiore a quella degli italiani (7,4%).
“È record storico, dati indegni di un Paese civile!”, ha denunciato Massimiliano Dona (Unc).
Il Codacons sostiene che “in 5 anni il numero di individui poveri è salito di 1,1 milioni”.
L’Adoc ha ricordato che un terzo delle famiglie ha ridotto il cibo e il 9,9% ha rinunciato alle cure.
Secondo la Cgil, “la povertà assoluta è diffusa e ha riguardato 6 milioni di persone, una su dieci”, colpendo chi lavora, anche con retribuzioni lorde annue inferiori a 10mila euro.
Allarmante la povertà minorile: “1,3 milioni di minori in povertà assoluta e il 6% senza accesso al cibo necessario”.
Per la Comunità di Sant’Egidio la povertà è diventata “più aggressiva”, sommando isolamento, disagio psichico e povertà sanitaria, abitativa ed educativa, con 96mila senza casa e l’aumento degli sfratti.
“Esiste una povertà economica che spesso si unisce a malattia, difficoltà scolastiche ed emergenza abitativa”, ha spiegato Massimiliano Signifredi, sottolineando l’impegno della rete sociale e l’importanza dell’accompagnamento costante che il Sant’Egidio mette in campo.
Il vicepresidente della Camera Sergio Costa (M5S) ha denunciato “un esercito di invisibili” e Nicola Fratoianni (Avs) ha chiesto di “adeguare i salari al costo della vita”.
Il senatore Antonio Misiani (Pd) ha proposto “salario minimo e incremento dell’assegno unico”.
I dati odierni dell’Istat, stabili rispetto al 2023 ma peggiorati sul quinquennio, mostrano la persistenza di una difficoltà sociale diffusa che investe milioni di persone, con un peso significativo su bambini e persone fragili.








