L’Agenzia nazionale per la cybersicurezza quantifica in 66 miliardi l’anno i costi derivanti da attacchi ai sistemi di sicurezza informatica e di cosiddetti databreach.
Il fenomeno dei crimini in area informatica è previsto in forte aumento nel nostro Paese e si stima che già nel 2026 vi sarà un ulteriore incremento di almeno 160 milioni di nuovi costi.
L’Italia in questo momento è un Paese particolarmente esposto ad attacchi informatici.
È quanto si legge nel Report elaborato e curato dal Centro Studi Cni, diffuso in occasione del 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia in corso ad Ancona.
Solo nel mese di giugno 2025 si sono registrati 433 attacchi informatici, il numero più elevato finora registrato, con un incremento del 115% rispetto a maggio.
Sono stati rilevati 90 incidenti conclamati, un numero superiore a quanto rilevato nei sei mesi precedenti.
I settori maggiormente colpiti sono attualmente quello delle Pubbliche amministrazioni centrali, delle Pubbliche amministrazioni locali e delle telecomunicazioni.
Parallelamente, la larga diffusione nell’ultimo anno di sistemi di IA generativa pone ulteriori questioni sui limiti all’uso di tali sistemi in ambito lavorativo e sulla trasparenza nell’utilizzo di tali strumenti.








