“Dal 1975 ci guida una domanda: perché una donna dovrebbe soffrire per essere elegante? Quella domanda, nata osservando mia moglie togliersi delle scarpe bellissime appena rientrata a casa, è diventata la missione che ci guida ancora oggi”.
Così Enrico Bracalente, fondatore e oggi Presidente e amministratore unico di NeroGiardini, a LaPresse racconta i 50 anni di storia della sua azienda, come è arrivato il successo e da quale intuizione. E quale sarà il futuro della sua realtà imprenditoriale, giunta alla seconda generazione con i suoi due figli. La bussola di NeroGiardini oggi è puntare alla fascia media del mercato unendo comodità ed eleganza. E l’idea per l’azienda marchigiana è quella di puntare anche sulle borse.
Enrico Bracalente, classe 1957, dal ‘98 al timone di B.A.G. spa, azienda di Monte San Pietrangeli (FM) titolare del brand NeroGiardini, è il classico self-made man cresciuto in provincia. Nel 2003 Bracalente porta l’azienda a crescere fino a diventare B.A.G. S.p.A. “Con una buona dose di coraggio e con non poche difficoltà”, ammette.
Oggi l’imprenditore, dopo cadute, risalite e successi, è consapevole del rallentamento del settore: “Stiamo soffrendo anche noi, però stiamo facendo degli investimenti per riprendere la crescita e siamo forti della nostra solidità finanziaria. Il fatturato 2024 è a 100 milioni. Erano 120 milioni nel 2023, anno che ha visto una crescita del 20%. Per il 2025 puntiamo al pareggio”. E la quotazione in Borsa non è in programma.
“Attualmente – prosegue – con oltre 2000 persone impiegate tra dirette e indirette, 18 mila paia di scarpe prodotte al giorno, l’azienda è orientata al proprio sviluppo in Italia e all’estero forte di una produzione Made in Italy”. Bracalente non si stanca di sottolineare che “la vera forza e la vera ricchezza dell’azienda sono rappresentate principalmente dalle risorse umane che lavorano e collaborano con noi”.
Quindi parola d’ordine formazione, dove l’imprenditore è attivo con progetti di collaborazione con le scuole al fine di formare maestranze. È il caso, ad esempio, del progetto con il Centro di Formazione Professionale Artigianelli con un corso biennale per ‘Operatore per la calzatura’. Interamente finanziato dall’azienda, per ragazzi tra i 16 e i 18 anni.
Alla sede di Monte San Pietrangeli si aggiungono 4 stabilimenti di proprietà dedicati alle catene di montaggio e una moderna piattaforma logistica di 12.000 metri quadrati. Situata nella zona industriale del fermano, la nuova base logistica è “la prima in Italia e la seconda in Europa nel settore delle calzature”, evidenzia l’amministratore unico. “In Europa stiamo mettendo in piedi una struttura commerciale nei vari paesi”, aggiunge.
Bracalente ha deciso di restare a produrre in Italia quando l’esperienza della delocalizzazione, che tanto impulso aveva avuto negli anni ’90, era la scelta di molti imprenditori. Ma Bracalente non seguì quella strada. “E fu una strategia di successo – rivendica – . Ma la prima strategia vincente fu quando abbiamo deciso di smettere di produrre per il private label o le aziende, in conto terzi, e ci siamo proposti al mercato con un nostro brand, una nostra rete di vendita e una collezione realizzata da noi”.