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Lavoro, ecco cosa sbagliano i candidati di oggi | L’analisi di Anthropos

Anthropos, startup italo-americana, grazie alla sua piattaforma basata su Ia simulations, permette alle aziende di osservare come una persona agisce in situazioni lavorative realistiche: una trattativa con un cliente, la gestione di una crisi, la scrittura di una comunicazione critica o la risoluzione di un bug tecnico.

Niente quiz a risposta multipla, né domande preconfezionate: le Ia simulations valutano comportamenti reali in situazioni pratiche.

Durante ogni simulazione, la persona interagisce con clienti, colleghi o altri interlocutori, affrontando compiti concreti da portare a termine.

Questo permette di osservare in modo diretto sia le soft skill (come comunicazione, gestione del tempo, decision making) sia le competenze tecniche legate al ruolo.

Per chi si candida, significa poter dimostrare il proprio valore sul campo, anche se il curriculum non è perfetto.

“L’Ia ha modificato i comportamenti delle aziende quanto quelli dei candidati: le persone che cercano lavoro oggi usano Ia per scrivere cv perfetti, inseriscono le skills che i software di selezione ricercano e provano a ingannare il processo di selezione. Il risultato è che le aziende si trovano spiazzate di fronte a migliaia di applicazioni ottime sulla carta ma difficili da verificare. Questo è la ragione principale per cui gli assessments pratici, basati su skills reali e verificabili, stanno diventando la norma. Le aziende vogliono vedere cosa i candidati sanno davvero fare, come se fossero già in quella posizione. Questo è ancora più valido per quelle posizioni, come sales, dove spesso serve un mix di soft e hard skills. Solo vedendo e sentendo qualcuno negoziare e gestire la conversazione con un cliente si possono verificare le sue skills. Qualche anno fa il problema poteva essere risolto con i quiz, ma anche quelli sono ormai stati superati dall’utilizzo di Ia da parte dei candidati”, spiega Stefano Bellasio, ceo e founder di Anthropos.

Nel tentativo di piacere alle aziende, molti candidati commettono errori che l’intelligenza artificiale e i recruiter più attenti riconoscono subito.

Secondo Anthropos i più comuni sono cinque.

  1. Utilizzare estensioni e software per applicare a centinaia di posizione con Ia. Strumenti come ChatGPT o le tante estensioni che permettono di applicare a centinaia di posizioni sembrano far risparmiare tempo nel breve ma raramente aiutano nel processo di selezione.

Le applicazioni risultano spesso impersonali, matchano le skills richieste nel proprio cv ma non riescono poi a personalizzare fino in fondo le esperienze e quanto richiesto da ogni applicazione.

Meglio selezionare e lavorare – anche con l’aiuto di ChatGPT – su un numero minore di posizioni in cui si può personalizzare maggiormente la candidatura.

  • Elencare soft skill che non si sanno dimostrare. Empatia, comunicazione, leadership sono qualità importanti, ma oggi sempre più aziende chiedono di dimostrarle con esempi o in contesti concreti. Scriverle non basta.
  • Prepararsi solo sulle domande classiche. “Quali sono i tuoi punti di forza?” è una domanda che inizia a contare meno.

Le selezioni moderne – spesso basate su esercitazioni o valutazioni pratiche – mettono alla prova la capacità di affrontare situazioni reali, non solo di rispondere bene a voce.

  • Sovraccaricare il cv di parole chiave. Una pratica utile per superare i vecchi sistemi di screening, ma meno efficace oggi.

Le aziende più innovative valutano il contenuto, non la forma. Inserire parole chiave senza contesto può anzi generare l’effetto opposto.

  • Cercare di recitare un personaggio perfetto. Fingersi più competenti o motivati di quanto si è davvero, alla lunga non regge.

I processi di selezione sono sempre più capaci di rilevare coerenza, autenticità e capacità decisionale.

Essere sé stessi – preparati e consapevoli – paga molto di più.

Anthropos è una piattaforma che aiuta le aziende a capire come una persona si comporta davvero in situazioni di lavoro, prima ancora di assumerla (o di promuoverla).

Lo fa grazie alle Ia Simulations: esercitazioni pratiche e personalizzate basate su scenari realistici – ad esempio, gestire un cliente difficile, scrivere una comunicazione delicata o prendere una decisione sotto pressione.

Ogni simulazione dura 30-40 minuti e viene costruita partendo dalla descrizione del ruolo o da materiali interni dell’azienda (come procedure, documentazione tecnica, casi reali).

Alla fine, il sistema restituisce un report dettagliato: mostra cosa ha fatto bene la persona, quali competenze ha dimostrato e dove può migliorare oltre a far ascoltare le sue interazioni con colleghi e clienti.

Le aziende lo usano sia in fase di selezione, sia per misurare le competenze dei team in azienda per fare upskilling o andare a selezionare persone esistenti per nuovi ruoli.

“Utilizzando Anthropos, le aziende riducono fino all’80% il tempo necessario per valutare un candidato, portando il processo da oltre 40 giorni a circa 10-15. Inoltre, aumentano il tasso di accuratezza nella selezione: i nostri assessments evitano che si crei bias sui candidati e permettono di avere una ulteriore conferma sulle scelte fatte o di orientarsi da subito sui candidati migliori e più motivati. Il sistema si integra con i principali Ats e permette anche la creazione di simulazioni custom da parte del team interno o con il supporto tecnico di Anthropos”, aggiunge Stefano Bellasio, ceo & co-founder di Anthropos.

Tra i clienti attivi figurano aziende italiane come Fides e ByTek (Gruppo Datrix), ma anche aziende americane, sia SMBs che Enterprise, che in questi mesi hanno iniziato ad adottare le simulazioni e Anthropos Studio, il tool enterprise per creare le stesse.

Il 70% delle simulazioni oggi è utilizzato negli Stati Uniti, dove Anthropos ha una delle sue sedi (insieme a quella di Chiasso, in Svizzera).

La startup ha raccolto investimenti da fondi come Founderful, Iag, Exor (con Vento) e Zanichelli Ventures e ha un team di 12 persone con competenze in sviluppo, prodotto e vendite.

Nei prossimi mesi, Anthropos intende rendere le simulazioni ancora più personalizzabili e realistiche, partirà con il lancio di nuove simulazioni ancora più tecniche pensate per il mondo It ma anche con simulazioni che si integrano con i sistemi aziendali come Crm ed Erp, per testare i candidati o formare i dipendenti, in contesti ancora più reali.

La visione è chiara: creare un processo di assunzione più giusto, misurabile e trasparente, a beneficio tanto delle aziende quanto delle persone che vi aspirano.

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