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Conad si conferma la prima insegna italiana della GDO: 20,9 miliardi di fatturato e investimenti per 2,1 miliardi nel triennio 2025-2027 | L’analisi

Conad ha incontrato oltre un centinaio di rappresentanti delle banche e delle istituzioni finanziarie per presentare i piani di investimento per il triennio 2025-2027, i dati di chiusura dell’esercizio 2024 e le previsioni di sviluppo del sistema nei prossimi anni.

L’insegna ha chiuso il 2024 con un fatturato di 20,9 miliardi di euro, in crescita del 4,5% rispetto al 2023, e ha consolidato la propria quota di mercato a livello nazionale.

La crescita è stata trainata anche dai prodotti a marchio del distributore (MDD), che costituiscono il 33,3% delle vendite e generano 6,3 miliardi di fatturato (+5%). Il patrimonio netto consolidato del sistema ha raggiunto i 3,757 miliardi di euro, con un incremento del 7,7%.

Mauro Lusetti, presidente di Conad, ha dichiarato: “Conad si conferma chiaramente prima insegna italiana della grande distribuzione, con tutte le nostre cooperative che hanno continuato a crescere più del mercato, in un anno particolarmente complesso per l’economia italiana e i consumi. Ora è tempo di guardare al futuro, senza escludere nessuna opportunità. Lo faremo con una governance stabile e unita, che rappresenta tutte le componenti del sistema e che ha definito un piano di investimenti molto rilevante, che renderà il nostro sistema più innovativo ed efficiente.”

Il piano triennale di investimenti, presentato da Matteo Capelli, direttore Amministrazione Finanza e Controllo, vale 2,169 miliardi di euro. Le cinque cooperative associate a Conad hanno definito progetti per aumentare l’efficienza logistica, ristrutturare la rete e aprire nuovi punti vendita.

Francesco Avanzini, direttore generale, ha sottolineato: “Siamo passati dai 18,5 miliardi del 2022 ai 20,9 del 2024: quasi due miliardi e mezzo in tre anni. Siamo leader in sette regioni italiane, abbiamo il marchio più riconosciuto del mercato. In un contesto a basso tasso di crescita, Conad è l’insegna retail italiana con le maggiori opportunità di sviluppo.”

Avanzini ha infine rimarcato l’importanza del rafforzamento del core business attraverso la specializzazione della rete di vendita, l’efficientamento della supply chain, la crescita delle competenze e l’accelerazione nei due ambiti distintivi: digitalizzazione dei processi e sostenibilità, con l’impegno a promuovere la cultura del rispetto degli obiettivi ESG lungo tutta la filiera.

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