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Sempre più incertezza: le prospettive mondiali sono negative | Lo scenario dell’Istat

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“L’incertezza associata al quadro internazionale è in ulteriore aumento. Agli annunci sulla politica commerciale Usa, soggetti a frequenti aggiornamenti, si somma l’escalation delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Le prospettive di crescita della domanda mondiale, seppur in recupero, a maggio e a giugno sono ancora negative”: lo scrive l’Istat nella nota sull’andamento dell’economia.

Per l’Italia si segnala il mercato del lavoro “ancora solido”, l’aumento dell’export nei primi quattro mesi del 2025, il Pil del primo trimestre (+0,3%) e quello acquisito per il 2025 (+0,5%).

Gli scambi internazionali di merci in volume sono diminuiti ad aprile dell’1,4% rispetto al mese precedente (+2,3% a marzo).

Per quanto riguarda le importazioni, il dato più rilevante è stato il forte calo registrato dagli Stati Uniti (-20%) che segue però gli elevati livelli di import dei primi tre mesi dell’anno, dovuti anche a un effetto di anticipo sulle attese dei dazi americani.

Le prospettive per il commercio mondiale sono ancora negative e si interrompe il trend decrescente dei prezzi di gas e petrolio, a causa dell’intensificarsi del conflitto tra Ucraina e Russia e la situazione incerta nello Stretto di Hormuz, da cui transita una elevata quota delle esportazioni di petrolio.

In Cina l’attività economica mostra un moderato dinamismo, mentre negli Usa il Pil è stato rivisto al ribasso nel primo trimestre (-0,13%) con un indebolimento della domanda interna.

E cala anche la fiducia dei consumatori.

Per quanto riguarda l’Eurozona, diminuisce ad aprile la produzione industriale (-2,4%), dopo gli incrementi di marzo dovuti in parte a un effetto anticipo della produzione in previsione di dazi.

Pesano soprattutto Germania (-1,9% da +2,5% precedente), Francia (-1,4% da +0,1%) e Spagna (-0,9% da +0,9%), ma anche l’Irlanda, dove si è registrato un forte calo (-15,2% da +14,3%).

E le prospettive economiche sono in peggioramento: a giugno, lo European Sentiment Indicator (Esi) della Commissione europea è diminuito (-0,8 punti rispetto al mese precedente), soprattutto per la generale riduzione della fiducia nel settore industriale.

In Italia, a parte il calo della produzione industriale, si registra la ripresa nel settore delle costruzioni, dopo due mesi di flessione (+2,4%), e quella dei servizi continua (+0,8% a marzo e +0,4% ad aprile).

Migliora la fiducia delle imprese, con l’indice che a giugno segna il secondo aumento consecutivo diffuso a tutti i comparti, ad eccezione di quello del commercio al dettaglio.

L’occupazione è in aumento, con il numero di occupati che a maggio è pari a 24 milioni 301 mila unità.

Cresce la spesa delle famiglie (+1,2% nel primo trimestre).

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