“L’Europa deve decidere cosa vuole fare. Vuole essere un blocco che costruisce auto o che le compra?”.
È l’interrogativo ‘esistenziale’ avanzato dal presidente del gruppo Stellantis John Elkann, che ha partecipato oggi, insieme all’ad del gruppo Renault Luca de Meo, al summit del Financial Times Future of the Car.
Come costruttori automobilistici – ha spiegato – “quello che vogliamo è molto semplice, proprio quello che l’Unione Europea ha dichiarato di voler realizzare, ovvero una semplificazione dei regolamenti. Se abbiamo meno norme possiamo permetterci di costruire auto meno costose e quindi più accessibili. Vogliamo certezze: il 2035 è molto vicino”.
Il presidente di Stellantis si è detto convinto che per l’Europa “ci sia l’incredibile opportunità di affrontare il tema delle emissioni, non concentrandosi sulle emissioni zero per le nuove auto, ma sull’abbattere le emissioni dei 250 milioni di auto che oggi circolano nell’Unione Europea”.
Le elettriche – riconosce Elkann – al momento “sono troppo onerose” per via di “regolamenti che le hanno rese costose”.
Ricordando la ‘leggerezza’ di modelli iconici del passato come la Renault 5 o la Fiat 500, Elkann ha osservato come oggi le automobili sono “‘gonfiate’ come se fossero andate in palestra per anni”.
Invece “le piccole auto sono state la nostra fortuna” e assieme a De Meo “crediamo che questo sia l’anno in cui l’Europa deve decidere se questo è ancora rilevante nel XXI secolo”.
Come costruttori, ha aggiunto, “dobbiamo essere sicuri di poter proporre automobili che la gente non solo vuole ma che può comprare. E questa è un’equazione possibile”.
Elkann, che ha incontrato di recente il presidente americano, ricorda come “Trump è molto chiaro su ciò che vuole ottenere per l’industria automobilistica e le azioni che si stanno mettendo in atto lo renderanno possibile”.
Infine un riferimento al boom dell’industria automobilistica cinese, che però – conclude Elkann – “deve essere fonte di ispirazione, non di paura”.








