Antonio Scino, Chief Legal Officer Ferrovie dello Stato, รจ intervenuto in qualitร di relatore all’evento Sud Chiama Europa, organizzato a Napoli il 9 maggio 2025 dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia e patrocinato dal Comune di Napoli.
Il dr. Scino ha portato la sua testimonianza nel panel “Infrastrutture, mobilitร e riqualificazione dei territori“, moderato da Massimiliano Atelli.
Non possiamo rispondere alla sfida europea se non si realizza anche sul piano della coesione territoriale e sociale un incremento del PIL su questo territorio, il nostro territorio del sud, che รจ pieno di ricchezze di bellezze naturali e turistiche ma che ha bisogno proprio per aumentare la sua risposta in termini di produttivitร e di aggancio alle infrastrutture, non solo quelle trasportistiche ma anche quelle energetiche e tutte le infrastrutture europee non si puรฒ non rispondere sul piano della coesione prima di tutto sociale, quindi l’imprimizzazione delle politiche di sviluppo della coesione sociale sono un prerequisito per poter poi rispondere come Paese alle sfide europee.
Come gruppo Ferrovie รจ stato varato il piano strategico decennale il 12 dicembre 2024 che prevede 100 miliardi di investimenti con una rilevantissima quota per il sud che รจ quella che ha piรน bisogno di opere Greenfield, cioรจ di nuova costruzione e quindi rispetto al nord sotto questo profilo giร nel PNRR i 24 miliardi prevedono una altissima percentuale per il sud con un obiettivo di unire il Tirreno all’Adriatico, cioรจ il sud tirrenico deve parlare e dialogare con il sud Adriatico anche perchรฉ in questo modo non รจ solo aumentare la qualitร della vita dei cittadini ma aumentare la risposta delle imprese a implementare la propria produzione, la risposta all’esportazione e all’intermodalitร dei porti e aeroporti che il ferro puรฒ garantire.
Devo dire che anche su gomma c’รจ una grande presenza del gruppo nel territorio del Mezzogiorno, in particolare della Campania, c’รจ una aggiudicazione recente ma anche sulla Calabria e altre regioni del nostro paese. Quindi gli investimenti sono tanti, il PNRR la storia la conosciamo tutti, purtroppo la tempistica รจ troppo breve, non รจ allineata con la coesione, cioรจ con la programmazione che si estende fino al 2029, nel 2026 c’รจ la tagliola che ci costringe a non completare queste arterie importanti ma rispetto alle quali con un nuovo sistema di finanziamento con l’ingresso dei privati si puรฒ garantire effettivamente la sostenibilitร economica di questi interventi, quindi dopo il PNRR ci puรฒ essere un futuro che si chiama RAB che รจ il nuovo modello di regolamentazione economica che potrebbe dare una risposta positiva al mantenimento dei livelli di investimento nell’infrastruttura al sud.








