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L’errore mortale dell’Unione Europea e la dissoluzione dell’asse euroatlantico | L’analisi di Lucio Caracciolo

“L’Unione Europea è cerebralmente defunta”, afferma Lucio Caracciolo su Repubblica. “Alla prova della guerra si è rivelata inutile per risolverla. Nei tre anni di conflitto in Ucraina non ha saputo articolare uno straccio di proposta per farlo cessare. Nata all’ombra della Nato, nella pace e per la pace, quale braccio economico del sistema euroatlantico promosso dagli Stati Uniti, si svela ormai obsoleta. Esattamente come la Nato, la cui dipartita era stata anticipata con notevole lungimiranza da Macron nel 2019, durante il primo mandato Trump.”

Sono gli stessi soci dell’Ue che ne certificano l’inservibilità. Leggiamo la lista degli invitati al summit “europeo” di emergenza a Londra, seguito di quello del 17 febbraio a Parigi. Le virgolette sono d’obbligo. Anzitutto perché si è svolto in una capitale extracomunitaria. Poi perché vi hanno partecipato Canada e Turchia, soci della Nato ma non dell’Ue. Manca all’appello mezza Unione Europea, tra cui i tre paesi baltici — Estonia, Lettonia, Lituania — che sarebbero probabilmente le prime vittime di un attacco russo se il conflitto finisse fuori controllo.

Il motore di questo inedito quanto raffazzonato schieramento euroatlantico — che ieri non è andato al di là di una dichiarazione di buone intenzioni in quattro vuoti punti — è la coppia nucleare Francia-Regno Unito. Potenze atomiche che, anche se riunite, non avvicinano minimamente l’arsenale russo, al quale solo quello americano è comparabile. Ma questo passa oggi il convento occidentale orfano dell’America.

Tanto sconvolgimento nasce dalla decisione americana di promuovere un negoziato di pace fra Russia e Ucraina, partendo dall’intesa con Putin e continuando con la crisi dei rapporti con Kiev. Tale da indurre lo speaker della Camera dei rappresentanti, il repubblicano Mike Johnson, a dire quello che Trump e Vance lasciano intuire: la pace deve passare per le dimissioni di Zelensky.

Stiamo assistendo in diretta alla dissoluzione dell’asse euroatlantico. Apparente trionfo di Russia e Cina. Non fosse che a promuoverlo è l’America, fino a ieri avversaria di entrambe.

Colpo di sole? Follie trumpiane destinate a rientrare? Niente affatto. È venuto a galla il risentimento americano nei confronti degli europei, visti da Washington come colpevoli di aver scatenato due guerre mondiali e di aver goduto a sbafo, nel lungo dopoguerra, della protezione a stelle e strisce.

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