Trump e Putin negoziano la pace in Ucraina come se fosse un affare privato, senza curarsi troppo del futuro di Kiev, ma cercando un accordo globale che sistemi anche altre situazioni come quelle del Medio Oriente, di Taiwan o della Corea del Nord.
Una trattativa nella quale la Ue neanche viene considerata, ridotta ormai – spiega su Italia Oggi Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, intervistato da Paolo Rossetti – a un’entità non solo vassalla, ma succube degli Usa, incapace di reagire anche se le impongono dazi o vogliono portarle via la Groenlandia. E pronta ad acquistare le armi statunitensi, facendo gli interessi di Washington e non dell’industria europea.
Trump dice che i colloqui con Mosca sull’Ucraina stanno andando bene e Putin gli risponde che il presidente Usa ripristinerà l’ordine e che le élite europee “si metteranno ai piedi del padrone”. A che punto sono i negoziati?
“Trump sostiene che i colloqui stanno andando bene perché sappiamo che ci sono già dei contatti. E anche Putin dice un gran bene di Trump: ha ribadito che, se ci fosse stato l’attuale presidente americano, la guerra non sarebbe mai scoppiata. E l’Ucraina non la sta prendendo bene: Zelensky ha detto che negoziare senza coinvolgere gli ucraini potrebbe essere pericoloso. L’idea che questa guerra se la risolvano Trump e Putin spiazzerà Kiev e Bruxelles”.
Quando la von der Leyen dice che costruiremo migliaia di missili antiaerei in Europa, parla dei Patriot americani: facciamo i produttori su licenza dei missili Usa?
“Tra qualche anno la nostra industria della difesa chiuderà o verrà comprata proprio dai big americani”.
La Ue come sta reagendo?
“Gli europei si stanno incartando, farneticano di una loro forza di pace in territorio ucraino, mentre sappiamo che la Russia non vuole la presenza di truppe Nato. Questa corsa della Ue a scodinzolare dietro a Trump, come ha fatto con Biden, senza capire che entrambi ci stanno massacrando e che, invece, dovrebbe curare i propri interessi, non la capisco”.








