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Emergenza smog: Milano e Frosinone maglia nera | L’analisi di Legambiente

È sempre più emergenza smog in Italia: aumentano nel 2024 le città italiane con aria irrespirabile e salgono a 25 (dalle 18 del 2023) su 98 i centri urbani in cui sono stati superati i limiti giornalieri di polveri sottili Pm10.

Maglia nera si conferma Frosinone, con 70 giorni di sforamento, seguita da Milano con 68, Verona con 66, Vicenza con 64, Padova e Venezia con 61.

Bisogna guardare alla TOP 25 del nuovo report di Legambiente, “Mal’Aria di città 2025” per trovare una città meridionale: è Napoli con 57 giorni, mentre l’unico altro centro del Sud citato è Catania con 46 giorni in cui sono stati superati i limiti.

Nella classifica non compare invece Roma.

Rispetto ai nuovi target europei al 2030 la situazione è ancora più critica: sarebbero fuorilegge il 71% delle città per il Pm10 e il 45% per l’No2 (biossido di azoto).

“Sforamenti registrati in più centraline nella stessa città – osserva Legambiente – sono il segno di un problema diffuso e strutturale in molte aree urbane”.

L’associazione ambientalista ricorda che “il 2030 è alle porte, ma le città italiane sono drammaticamente impreparate. Servono scelte coraggiose ora. È fondamentale investire nella mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico e rendendo le città più vivibili, con spazi pedonali e ciclabili. Urgente anche intervenire su riscaldamento domestico e agricoltura, riducendo l’impatto degli allevamenti intensivi e integrando le politiche su clima, energia e qualità dell’aria”.

“Con l’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, a partire dal 1 gennaio 2030, salirebbero a 70 le città fuorilegge” rispetto alla nuova soglia di 20 microgrammi (µg) per metro cubo di polveri sottili Pm10 – spiega Legambiente – precisando che “tra le città più indietro, che devono ridurre le concentrazioni attuali tra il 28% e il 39%, ci sono Verona, Cremona, Padova e Catania, Milano, Vicenza, Rovigo e Palermo“.

Il quadro non migliora con il biossido di azoto (No2): oggi, il 45% dei capoluoghi (44 città su 98) non rispetta i nuovi valori di 20 µg/mc.

Le situazioni più critiche si registrano a Napoli, Palermo, Milano e Como, dove è necessaria una riduzione compresa tra il 40% e il 50%.

“Dobbiamo accelerare drasticamente il passo – avverte Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – È una corsa contro il tempo che deve partire dalle città ma richiede il coinvolgimento di regioni e governo”.

Il responsabile scientifico di Legambiente, Andrea Minutolo, rileva che “i dati del 2024 confermano che la riduzione dell’inquinamento atmosferico procede a rilento, con troppe città ancora lontane dagli obiettivi target.

Le conseguenze non si limitano all’ambiente, ma coinvolgono anche la salute pubblica e l’economia”.

E ricorda che lo smog “è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, circa 50.000 i casi solo in Italia“.

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