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Guido Crosetto, ministro della Difesa: “Sui dazi l’Ue non può competere, serve una politica industriale comune”

“Serve una politica industriale comune, lavorando insieme su approvvigionamento di materie prime ed energia e sulla difesa comune.

Comunque, sburocratizzare è la prima cosa, eliminare regole e regolamenti che uccidono la produzione, essenziale al di là dei dazi.

Mentre noi facevamo norme su norme, gli altri innovavano e costruivano nuovi modelli economici. Poi, per quanto riguarda un rapporto equilibrato con gli Usa, possiamo e dobbiamo aumentare la spesa militare, come dico da tempo. L’Italia è molto sotto il 2%. Alla fine, la Nato ci chiederà non meno del 2,5-3%“.

Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto in un’intervista al Corriere della Sera.

“Quei fondi vanno scorporati dal patto di Stabilità. Se l’Europa non fa nemmeno questo, oltre a modernizzarsi e sveltire i suoi processi decisionali, è destinata a un declino precipitoso.

Alla totale irrilevanza“, ha aggiunto Crosetto sottolineando che “mai visto i francesi muoversi per interessi comuni su industria, politica estera, etc.

Ognuno tratta per sé sulle cose che contano e, poi, tutti insieme, decidiamo i tappi di plastica per le bottiglie. Oggi, muoversi insieme in alcuni settori (la difesa per esempio) è l’unica strada che abbiamo.

Serve pragmatismo e velocità per rispondere alle sfide di Trump e delle autocrazie. Oggi vedo pronte solo Meloni e, in parte, Ursula von der Leyen. Ma tutta la Ue, tutti noi, non possiamo più perdere tempo“.

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