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Smart working, per adesso solo il 30% dei lavoratori rientrerà in ufficio

Solo il 30% degli oltre 8 milioni di lavoratori agili nati durante la pandemia rientrerà in ufficio entro la fine di settembre e si stima che potrebbe restare in modalità agile circa il 50% di essi. 

Superata la fase di lockdown ci si appresta quindi ad affrontare  una sorta di Fase 2 del lavoro agile, in cui sarà necessario per le organizzazioni integrare il lavoro da remoto come soluzione  stabile, pianificandolo per tempo e con una visione di lungo periodo, che prevenga i possibili rischi attraverso delle  specifiche soluzioni di cybersecurity. 

È per questo che Maticmind, società leader nel settore ICT, ha  pubblicato un Paper in collaborazione con Fortinet, di cui è  Expert Partner da svariati anni, con l’obiettivo di creare una  guida pratica per le organizzazioni verso un lavoro agile in piena  sicurezza. Consigli e buone pratiche per proteggere la propria organizzazione  anche nei prossimi mesi di lavoro agile. Il Paper è consultabile al link 

Nel periodo di emergenza, infatti, in parallelo alla crescita  dell’allarme sanitario e alla conseguente adozione dello smart  working, sono aumentati anche gli attacchi informatici ed è stato spesso utilizzato lo stesso COVID-19 come esca: tra febbraio e aprile, sono state registrate nel mondo oltre 200.000 campagne  malevoli a tema “Coronavirus”, di cui il 6% verso l’Italia. 

Maticmind ha accompagnato durante il periodo di emergenza  centinaia di aziende private e della PA nel passaggio allo smart  working in sicurezza. Durante il lockdown, infatti, il 52% delle  PMI ha acquistato software per garantire l’operatività aziendale  anche da remoto. L’87% dei decision maker ha affermato che  l’adozione di questi software è stata indispensabile per la  continuità operativa del business e il 71% dei lavoratori agili  ha promosso tale modalità di lavoro.  

“In questi mesi di pandemia Maticmind è rimasta al fianco  dell’Italia – sottolinea Alessandro Frizzi, Security Competence  Center Manager di Maticmind – Il nostro Cyber Defence Center ha  lavorato ininterrottamente per garantire ai clienti – sia aziende  private che della Pubblica Amministrazione – protocolli e  procedure idonee per la gestione dei flussi informativi, anche da  remoto. Un modello operativo efficace ed efficiente, che portiamo  avanti da sempre e che ci è stato attestato anche dalla  certificazione internazionale ISO/IEC 20000, da poco ricevuta. Con  questo Paper contiamo di poter guidare i nostri attuali e futuri  clienti in un’adesione allo smart working sempre più consapevole  e sicura”. 

Recentemente, infatti, Maticmind è stata certificata in  conformità allo standard ISO/IEC 20000, a conferma degli elevati  indicatori di qualità nell’erogazione dei suoi servizi IT. La prestigiosa certificazione internazionale è conferita alle sole  aziende che rappresentano eccellenze del mercato e riveste un ruolo molto importante per i clienti, in quanto garantisce  l’utilizzo dei più efficienti protocolli di erogazione per i servizi informatici. 

In uno scenario che prevede, nell’immediato futuro, che almeno  quattro milioni di lavoratori restino in smart working, è  fondamentale che le aziende si strutturino, garantendo la massima  continuità del business al riparo dai possibili rischi, così come messo in pratica da Maticmind per i suoi clienti nella Fase 1 dell’emergenza. 

Maticmind, nel Paper in collaborazione con Fortinet, sottolinea  come non vi sia differenza nei rischi che si corrono tra lavorare  in smart working o dall’ufficio: il pericolo non dipende dalla  locazione della persona, bensì dagli strumenti, dalla cultura e  dalla consapevolezza delle minacce e da come gli operatori  interagiscono con tali rischi. 

L’azienda descrive perciò nel Paper 5 consigli per la gestione  sicura dell’IT da parte delle aziende e 4 consigli per i  dipendenti, per uno smart working in piena sicurezza: da come  proteggere i propri asset all’utilizzo delle password; dalla  descrizione dei più frequenti attacchi informatici alle  raccomandazioni per l’utilizzo delle reti pubbliche. I consigli di  un System Integrator leader del settore al servizio delle aziende.

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